Questo evento astronomico, che avviene solitamente tra il 20 e il 23 dicembre nell’emisfero settentrionale, coincide con il giorno di minor luce e la notte più lunga. Nel 2025 cadrà questa domenica 21 dicembre
Il Solstizio d'Inverno 2025 cadrà domenica 21 dicembre alle 16:03 ora italiana, segnando astronomicamente l'inizio dell'inverno nell'emisfero settentrionale, il giorno più corto dell'anno con meno ore di luce, quando l'asse terrestre è più inclinato lontano dal Sole, mentre per l'emisfero australe sarà l'inizio dell'estate. Il termine deriva dal latino e viene tradotto in “sole fermo”. Si tratta di un fenomeno astronomico legato all’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto all’eclittica. Si verifica quando il Sole illumina una zona del Pianeta per meno ore, smette infatti di calare rispetto all’equatore celeste, poi inverte il cammino.
La traiettoria
Nel corso di questa giornata il Sole tocca il punto più basso che si trova all’orizzonte e a mezzogiorno raggiunge l’altezza minima di tutto l’anno. A differenza di quanto pensano in tanti il Sole si posiziona nel punto più vicino alla Terra, ma le temperature sono basse perché i raggi raggiungono il Pianeta inclinati.
Il significato
La parola solstitium significa stare fermo, dunque rappresenta una fermata obbligata del Sole lungo il suo cammino attraverso la volta celeste. Durante questa giornata infatti smette di discendere rispetto all’equatore celeste, facendo una pausa e invertendo, in seguito, il suo cammino, iniziando un modo di avvicinamento. Pertanti il Sole sembra che stia tramontando, per poi risorgere, tornando alla stessa posizione. Gli Antichi Romani parlavano di festa del Sol invictus, in cui si celebrava la rinascita.
Le tradizioni del solstizio: adunate a Stonehenge
Stonehenge, il monumento preistorico situato nel Wiltshire, in Inghilterra, è un simbolo di questa giornata perché costruito in modo da essere perfettamente allineato con la posizione del sole al tramonto. La costruzione di Newgrange, in Irlanda, invece è allineata all'alba del solstizio di inverno, il Cerchio di Goseck, in Germania, a quella di entrambi i momenti della giornata. Proprio a Stonehenge si tengono ogni anno in occasione del solstizio celebrazioni guidate dagli ordini druidici, associazioni religiose che si rifanno alle guide spirituali e figura di spicco nelle popolazioni celtiche.
La festa di Yule
Un'altra tradizione precristiana legata a questo giorno è la festa di Yule o Juul. Veniva celebrata in Scandinavia con l'accensione di fuochi, simbolo della luce di cui si auspicava il ritorno. Inoltre, un ceppo d'albero veniva portato in casa, come omaggio al dio Thor. La legna del ceppo o di un intero albero, doveva riscaldare la casa per i successivi 12 mesi. Le ceneri venivano poi usate come fertilizzante e buon auspicio per un florido raccolto nella primavera successiva.
I Saturnali dell'antica Roma
Ma le festività legate al solstizio d'inverno erano diffuse praticamente in tutte le civiltà antiche. Gli antichi romani festeggiavano i Saturnali: a partire dal 17 dicembre, per una settimana, tenevano banchetti in onore di Saturno, padre di Giove e quindi di tutti gli Dei. Il giorno iniziale veniva celebrato con sacrifici al tempio e con lo scambio di regali. Questo Natale ante-litteram era anche l'occasione per cancellare debiti e pene carcerarie; le guerre venivano interrotte, era permesso scommettere legalmente e gli schiavi venivano serviti dai propri padroni.