Scoperto pianeta simile alla Terra: è il 40% più grande e potrebbe essere adatto alla vita

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Protagonisti della scoperta, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics”, sono stati gli scienziati dell’Università di Birmingham e di quella di Liegi, coordinati da Laetitia Delrez. Gli esperti si sono avvalsi della rete di telescopi del progetto Speculoos (Search for habitable planets eclipsing ultra-cool stars)

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A circa cento anni luce dalla Terra, in orbita intorno alla stella fredda denominata “LP 890-9”, meglio conosciuta come “Speculoos-2”, sono stati identificati due pianeti rocciosi, uno dei quali sembra muoversi con un periodo potenzialmente adatto ad ospitare la vita. A descriverli, in uno studio pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics”, sono stati gli scienziati dell’Università di Birmingham e di quella di Liegi, coordinati da Laetitia Delrez, che si sono avvalsi della rete di telescopi del progetto Speculoos (Search for habitable planets eclipsing ultra-cool stars).

Le caratteristiche dei due pianeti

In particolare, il pianeta più interno tra i due appena scoperti, chiamato LP 890-9b, risulta circa il 30% più grande della Terra ed effettua un giro completo intorno alla sua stella in soli 2,7 giorni. Questo esopianeta era stato inizialmente individuato anche dal telescopio spaziale Tess della Nasa ed è stato poi confermato dagli strumenti di Speculoos, che sono ottimizzati per osservare questo tipo di stelle deboli e fredde che emettono la maggior parte della loro luce nel vicino infrarosso. La seconda super-Terra, invece, è stata denominata LP 890-9c, è di dimensioni simili alla sua vicina (circa il 40% più grande della Terra), ma orbita intorno alla sua stella in 8,5 giorni. Caratteristica, questa che la fa rientrare nella zona abitabile, ovvero quell’area in cui, un pianeta con condizioni geologiche e atmosferiche simili alla Terra, avrebbe una temperatura superficiale che consente all'acqua di rimanere liquida per miliardi di anni.

I prossimi step dello studio

"Le osservazioni di LP 890-9 raccolte da Speculoos hanno confermato l'esistenza del pianeta individuato da Tess e allo stesso tempo hanno rilevato un secondo pianeta precedentemente sconosciuto, LP 890-9c, che è simile al primo come dimensioni, grande il 40% in più rispetto alla Terra, ma ha un periodo orbitale di circa 8,5 giorni”, ha sottolineato Michael Gillon, dell’Università di Liegi e il principale investigatore del progetto. Come detto, hanno confermato gli astronomi, questo periodo orbitale pone il pianeta nella fascia di abitabilità. "Nei prossimi step cercheremo di studiare l'atmosfera di questo corpo celeste, che sembra essere il secondo obiettivo piu' favorevole tra i pianeti rocciosi potenzialmente abitabili finora conosciuti. L'analisi degli esopianeti potrebbe aiutarci a comprendere la diversità di condizioni nell'Universo e misurare la frequenza con cui la vita emerge nel Cosmo”, hanno concluso gli autori dello studio.

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