Spazio, il telescopio Kepler ha scoperto 27 pianeti fluttuanti

Scienze

Lo rivela un recente studio pubblicato sul Monthly Notice of the Royal Astronomical Society. La ricerca, condotta da Iain McDonald dell'Università di Manchester, ha utilizzato i dati ottenuti nel 2016 durante la fase di missione K2 del Kepler Space Telescope della NASA

Nello spazio potrebbero esserci dei pianeti “fluttuanti” che non appartengono ad alcun sistema stellare e che quindi non sono legati gravitazionalmente ad un altro oggetto. Lo rivela un recente studio pubblicato sul Monthly Notice of the Royal Astronomical Society. La ricerca, condotta da Iain McDonald dell'Università di Manchester, ha utilizzato i dati ottenuti nel 2016 durante la fase di missione K2 del Kepler Space Telescope della NASA.

27 segnali dallo spazio

Il team di studio ha trovato 27 segnali, coerenti con pianeti di massa simile alla Terra, ma con la particolarità di non avere evidenze di una stella ospite nelle vicinanze. Questi corpi celesti potrebbero essersi formati attorno ad un astro prima di essere espulsi dall'attrazione gravitazionale di altri pianeti più grandi nel sistema. Dei 27 segnali individuati quattro erano più brevi e, secondo i ricercatori, sono riconducibili a pianeti con una massa simile alla Terra. Il metodo ideato da McDonald, coadiuvato dal collega Eamonn Kerins della stessa Università, potrebbe essere utilizzato anche in futuro con tecnologie più avanzate per individuare pianeti di massa terrestre erranti nella nostra galassia.

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Il futuro delle missioni spaziali

Il coautore dello studio, Eamonn Kerins, ha commentato: "Kepler ha ottenuto ciò per cui non era stato progettato, fornendo ulteriori prove provvisorie dell'esistenza di una popolazione di pianeti di massa terrestre e fluttuanti. Ora bisognerà passare il testimone ad altre missioni che saranno progettate per trovare tali segnali, molto sfuggenti, che inizialmente si pensava non sarebbero mai stati osservati".

Rappresentazione artistica della fusione di un buco nero e di una stella di neutroni.
ANSA/ US/ Carl Knox
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