Le immagini, ottenute in simultanea, sono state fornite dal satellite con cui ha debuttato la seconda generazione della costellazione italiana gestita dall’Azienda Spaziale Italiana, in orbita con l’obiettivo di fornire uno sguardo approfondito della Terra
Roma e Altamura, comune di 70mila abitanti in provincia di Bari, insieme nello stesso scatto nonostante la distanza. Sono le protagoniste di alcune fra le prime immagini scattate "in tandem", ovvero simultaneamente, dal satellite con cui ha debuttato la seconda generazione della costellazione italiana Cosmo SkyMed, in orbita con l’obiettivo di fornire uno sguardo approfondito della Terra (Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione - Csg). Si tratta di una missione coordinata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa, che ne hanno promosso, finanziato e diretto, nel ruolo di committenti, il programma di sviluppo.
Le particolarità del satellite
La particolarità di questi scatti dallo spazio è che finora la vista radar di questi satelliti permetteva di ottenere delle immagini anche attraverso le nubi e di notte. Ma adesso le capacità del satellite si ampliano dato che ha dimostrato di saper fotografare località anche molto distanti fra loro, come nel caso di Roma e Altamura. Infatti, spiegano gli esperti, questo sistema satellitare è il primo sistema spaziale "al mondo in grado di acquisire contemporaneamente due immagini e quindi di servire due richieste che sarebbero state tra di loro in conflitto per qualsiasi altro sistema satellitare". Il satellite della costellazione Cosmo SkyMed era stato lanciato in orbita lo scorso 18 dicembre e sta completando la fase di test: queste immagini sono state acquisite, in simultanea, il 25 aprile e sono state elaborate dalla Telespazio (Leonardo-Thales) presso il Centro Spaziale di Matera.
La modalità “Spotlight”
Una volta che il nuovo satellite avrà terminato la fase di rodaggio, si affiancherà ai quattro che fanno parte della prima generazione. La sua speciale tecnologia ha la peculiarità di basarsi su un radar ad apertura sintetica (detto “Sar”), che tra le sue capacità ha quella di catturare immagini sia a campo stretto e risoluzione ultra-fine, sia a campo largo: una tecnologia che, ha spiegato proprio l'Asi attraverso il sito ufficiale, "rappresenta oggi lo stato dell'arte dei sistemi di osservazione della Terra basati su tecnologia radar, in termini di qualità dell'immagine, di versatilità di pianificazione e di ripresa, di agilità nell'acquisizione e di capacità di aggiornamento ed elaborazione a terra dell'informazione ottenuta". Tra le altre particolarità del satellite la modalità “Spotlight” che permette di "servire le richieste di accesso su zone geograficamente separate e illuminate contemporaneamente dal satellite durante il passaggio".