Stress da lavoro, il 22% dei dipendenti è colpito da burnout
I fattori principali che portano a confusione, stress e scarsa produttività sono spesso i conflitti interpersonali, la mancanza di chiarezza riguardo a compiti, responsabilità e obiettivi e la pressione legata alle tempistiche e al carico di lavoro. “Questi dati sottolineano la necessità di porre attenzione ai processi di ascolto dei propri dipendenti, monitorando costantemente il clima aziendale”, ha sottolineato Francesca Verderio, Training & Development practice leader di Zeta Service
- Il burnout è una condizione medica associata allo stress cronico sul lavoro non adeguatamente gestito, ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed è molto diffuso: secondo un recente sondaggio condotto dal McKinsey Health Institute su 30.000 dipendenti in 30 paesi, il 22% dei lavoratori a livello globale sperimenta sintomi di burnout
- I fattori principali che portano a confusione, stress e scarsa produttività, determinando il burnout dei dipendentiI, sono spesso i conflitti interpersonali, la mancanza di chiarezza riguardo a compiti, responsabilità e obiettivi e la pressione legata alle tempistiche e al carico di lavoro
- Secondo i dati emersi dal sondaggio ci sono però differenze sostanziali tra le nazioni. In particolare, i tassi più alti sono stati evidenziati in India (59%), mentre i più bassi in Camerun (9%). L'Italia si colloca nella parte bassa della classifica, riportando solo il 16% dei sintomi di burnout, nonostante la percentuale di esaurimento delle forze e conseguente stanchezza fisica e mentale sia alta (43%)
- A livello demografico, sono i dipendenti di aziende più piccole che non ricoprono posizioni manageriali e i lavoratori più giovani quelli che riferiscono sintomi di burnout più elevati. Il dato emerge da un altro sondaggio, pubblicato su People Management
- In particolare, circa il 50% dei dipendenti appartenenti a Gen Z e Millennial si sente stressato sul posto di lavoro per la maggior parte del tempo, mentre circa l’80% sarebbe addirittura pronto a rassegnare le dimissioni a causa di una cultura aziendale tossica
- In questo scenario, il sondaggio del McKinsey Health Institute ha evidenziato che un ambiente di lavoro positivo consente invece ai dipendenti di sperimentare un benessere maggiore e di essere più innovativi e performanti nello svolgimento delle proprie mansioni
- Tutto ciò trova conferma in un’altra indagine che l’Istituto ha condotto insieme a Business in the Community, secondo cui il valore economico del miglioramento del benessere dei dipendenti del Regno Unito potrebbe oscillare tra 130 e 370 miliardi di sterline all’anno (6-17% del pil), il che equivale a 4.000-12.000 sterline per dipendente
- Un clima aziendale positivo sarebbe infatti correlato a fattori come il maggiore coinvolgimento nel lavoro e la migliore collaborazione tra dipendenti e quindi migliori performance, la crescita del senso di appartenenza all’organizzazione, oltre che a una maggiore attrattività dei talenti e di soddisfazione del cliente