Influenza, +30% di accessi nei Pronto soccorso. Polemiche su "inadeguata" campagna vaccini
L'intensa circolazione di virus influenzali e simil-influenzali, su tutti l'A/H1N1 pdm09, sta mettendo a dura prova le strutture ospedaliere. Definisce la situazione "da incubo" la Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce): “Molte centinaia di pazienti in attesa di trasferimento in reparti di degenza ordinaria o di terapia intensiva”
- Aumenta ancora la pressione sugli ospedali a causa della forte ondata di influenza e virus simili che sta colpendo l’Italia: negli ultimi giorni il numero degli accessi al Pronto soccorso per influenza è schizzato a +20-30%. E la situazione si sta aggravando
- Continua infatti a salire il numero di persone che restano bloccate proprio nei Pronto soccorso in attesa di ricovero. "Inevitabilmente – spiega all’ANSA Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) – stanno aumentando anche i tempi di attesa per un letto”
- Definisce la situazione "da incubo" anche la Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce), che parla di “molte centinaia di pazienti in attesa di trasferimento in reparti di degenza ordinaria o di terapia intensiva”. La responsabilità, per gli specialisti, è della "fiacca ed insufficiente" campagna vaccinale sull'influenza, con dati di copertura "estremamente inferiori rispetto agli anni precedenti"
- In realtà, guardando alle ultime rilevazioni del ministero della Salute, i numeri delle vaccinazioni sono in crescita: a oggi sono 9,5 milioni le dosi somministrate, con la copertura vaccinale nella popolazione degli over 65 che è arrivata al 45%. E l'Istituto superiore di sanità (Iss) precisa che i dati della sorveglianza dei casi gravi fino a questo momento non presentano anomalie e sono coerenti con il quadro epidemiologico complessivo
- E ancora, commentando i decessi per influenza registrati – come quelli in Veneto – è sempre l'Iss a chiarire che al momento l'incidenza delle sindromi simil influenzali in Italia è nella fascia di intensità 'Alta' con una circolazione intensa, ma che "la situazione complessivamente rientra nell'alternarsi di intensità annuale delle stagioni di trasmissione dei virus respiratori"
- La stragrande maggioranza dei casi influenzali è dovuta a infezioni da virus A/H1N1 pdm09, ceppo che deriva da quello che ha causato la forte pandemia influenzale nel 2009/2010. Non c’è però da preoccuparsi, perché è fra quelli normalmente circolanti nel mondo in questi ultimi anni, tanto da essere inserito nel vaccino antinfluenzale
- Ecco perché, ancora una volta, lo stesso Iss ribadisce: meglio vaccinarsi, specialmente per le categorie a cui è raccomandato. Arriva poi un invito a fare chiarezza dal direttore della Prevenzione del ministero Francesco Vaia, che precisa come sia "sbagliato etichettare i recenti casi come influenza suina"
- “Virus simili a quello dell'influenza umana circolano in numerose specie animali, inclusi i maiali. Occasionalmente varianti di questi virus possono contagiare esseri umani, ed ogni anno vengono registrati un numero limitato di questi casi di 'influenza suina' che per lo più viene contratta per contatto con maiali e che difficilmente si diffonde da uomo a uomo", spiega Vaia
- I casi veneti, in ogni caso, "non sono causati da questi virus varianti ma dal virus influenzale H1N1" che, come tutti i virus influenzali, ha subito qualche cambiamento nel corso degli anni. Ma quali sono le complicazioni a cui potrebbe portare?
- Lo spiega Gianni Rezza, professore di Igiene all'università San Raffaele di Milano: "Può dare, in rari casi, polmonite interstiziale primaria nei giovani adulti. Naturalmente, negli anziani, può assumere frequentemente un certo livello di pericolosità"