Allarme in Francia per la pseudoefedrina nei farmaci contro il raffreddore: cosa sappiamo
L'Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei farmaci sconsiglia l’uso di medicinali vasocostrittori a fronte di un “rischio molto debole” di “infarto del miocardio e incidenti vascolari cerebrali”, nello specifico sindromi da encefalopatia posteriore reversibile e sindromi da vasocostrizione cerebrale reversibile. Casi che possono verificarsi indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento
- L'Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei farmaci (ANSM) ha raccomandato di evitare i farmaci vasocostrittori nel caso di raffreddore, sostenendo che esiste “il rischio molto debole” di “infarto del miocardio e incidenti vascolari cerebrali” dopo l'uso di farmaci con efedrina, destinati ad alleviare i sintomi del raffreddore
- Nello specifico, spiega l’Agenzia sul sito, “dati recenti provenienti da database di farmacovigilanza e letteratura medica riportano casi di sindromi da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e sindromi da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS) dopo l'assunzione di un vasocostrittore orale contenente pseudoefedrina”
- Come spiega l’ANSM sul suo sito, un vasocostrittore è un farmaco la cui azione mira a sbloccare il naso. In Francia sono disponibili, senza prescrizione medica, sotto forma di compresse che associano un vasocostrittore (pseudoefedrina) a un analgesico (paracetamolo, ibuprofene 200 mg) e/o a un antistaminico (doxilamina, clorfenamina, triprolidina, difenidramina). Serve invece la prescrizione obbligatoria per quelli sotto forma di spray nasale
- Secondo l’ANSM “il rischio di effetti avversi aumenta con l'uso simultaneo di un vasocostrittore orale (compressa) e di un vasocostrittore per uso locale (spray nasale). Questo rischio è richiamato anche nei riassunti delle caratteristiche del prodotto (RCP) e nelle istruzioni dei medicinali interessati”
- L’Agenzia sottolinea che “il rischio è molto basso” ma infarti e ictus “possono verificarsi indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento. La gravità di questi incidenti e la persistenza di casi nonostante le raccomandazioni già diffuse, associate al carattere non indispensabile dei vasocostrittori, spingono l'ANSM a sconsigliarne l'uso”
- Una raccomandazione a cui si sono associati anche la Facoltà di Medicina Generale, il Consiglio Nazionale degli Otorinolaringoiatri Professionali, l'Ordine Nazionale dei Farmacisti e i sindacati dei farmacisti comunitari (Unione dei sindacati dei farmacisti comunitari e Federazione dei sindacati farmaceutici di Francia)
- I principali farmaci contro i sintomi del raffreddore - che nelle istruzioni per l'uso prevedono anche effetti indesiderati come gli incidenti cardiovascolari (rarissimi) - sono noti in Francia con i marchi Actifed Rhume, Dolirhume Humex Rhume, Rhinadvil Rhume
- Nello specifico, l’ANSM sconsiglia l’uso di questi farmaci: Actifed Rhume; Actifed Rhume jour et nuit; Dolirhume Paracétamol et Pseudoéphédrine; Dolirhumepro Paracétamol Pseudoéphédrine et Doxylamine; Humex Rhume; Nurofen Rhume; Rhinadvil Rhume Ibuprofène/ Pseudoéphédrine; Rhinadvilcaps Rhume Ibuprofène/ Pseudoéphédrine
- Si tratta di farmaci commercializzati anche in altri Paesi europei, motivo per cui l'ANSM ha chiesto una loro rivalutazione a livello europeo sulla base di nuovi dati. La procedura è iniziata nel febbraio 2023 ed è tuttora in corso. Tutti i farmaci che l'ANSM sconsiglia restano in vendita nelle farmacie e nei supermercati
- “I farmaci utilizzati per curare i raffreddori sono nella maggioranza vasocostrittori. Non è quindi pensabile che un farmaco, assunto sia per via orale o spray, abbia effetto solo sulla mucosa nasale - ha spiegato al FattoQuotidiano.it il professor Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia all’Università Cattolica di Roma - Sappiamo già da tempo che questi farmaci provocano in ogni caso un aumento della pressione e, in chi è coronaropatico, possono causare forme di angina”