Cuore e malattie cardiovascolari, ogni anno nel mondo 17,5 mln di morti premature: i dati
Ogni anno il 29 settembre si celebra la Giornata mondiale del cuore, nata nel 2000 su iniziativa della World Heart Federation e dell’Oms per informare e sensibilizzare le persone sull’importanza della prevenzione. Fondamentale uno stile di vita corretto: no al fumo, alimentazione sana, attività fisica regolare e controllo dello stress. Secondo i dati forniti dal Centro Cardiologico Monzino, in Italia sono circa 230mila le vittime annuali delle malattie cardio-cerebrovascolari
- La Giornata mondiale del cuore è nata nel 2000 per iniziativa della World Heart Federation in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari
- Secondo i dati forniti dal Centro Cardiologico Monzino, le malattie cardiovascolari sono la prima causa di malattia e mortalità precoce nel mondo: una persona su dieci ne muore fra i 30 e i 70 anni. Sono responsabili di oltre 17,5 milioni di morti premature ogni anno e si prevede che nel 2030 aumenteranno a 23 milioni. In Italia sono circa 230mila, con prevalenza di donne, le vittime annuali delle malattie cardio-cerebrovascolari, come infarto, scompenso e ictus, e molte di queste morti si verificano prima dei 60 anni di età
- È importante sottolineare però che i tassi di mortalità per queste malattie si sono ridotti di oltre il 35% negli ultimi undici anni, soprattutto grazie alla prevenzione. La possibilità di ribaltare lo scenario del futuro è dunque nelle mani di ognuno di noi, come ci ricorda la Giornata mondiale del cuore. La Giornata vuole infatti richiamare l’attenzione sulla possibilità di contrastare i fattori di rischio cardiovascolari con stili di vita corretti: no al fumo, alimentazione sana, attività fisica regolare, controllo dello stress
- In base al Global Burden Disease Study il fumo è responsabile di 2.370.000 morti cardiovascolari premature nel mondo, oltre a 743.000 morti per fumo passivo. Tutte queste vite potrebbero essere salvate eliminando il fumo in ogni sua forma. Il consiglio è per tutti di non iniziare a fumare e smettere immediatamente, a qualsiasi età, se si è fumatori
- Lo stesso studio stima che 6.8 milioni di morti cardiovascolari siano legati ai rischi cardiovascolari legati a una dieta scorretta. Il discorso è ovviamente più articolato rispetto al divieto o la promozione di certi alimenti. L’indicazione generale è di ridurre il sale, che è nemico della pressione, e seguire a tavola il faro della dieta mediterranea
- Anche gli studi più recenti confermano che chi pratica attività fisica regolarmente presenta una riduzione fino al 30-40% del rischio di sviluppare problemi cardiaci rispetto ai sedentari. Salvo condizioni cardiologiche acute, l’attività fisica è praticabile da tutti, anche dai cardiopatici, e va vista come una vera e propria polipillola. Aiuta a controllare i maggiori fattori di rischio come ipertensione, dislipidemie e diabete. È necessario che sia costante e regolare, ad esempio almeno 3 volte a settimana di camminata veloce per 40 minuti
- Lo studio INTERHEART su 25.000 soggetti in 50 Paesi mostra che gli individui con stress cronico quotidiano hanno più di 2 volte il rischio di infarto rispetto a chi non soffre di stress. Lo stress e la depressione sono comunque da considerare fattori di rischio per il cuore. Addirittura, quello che chiamiamo “crepacuore” esiste davvero, è una condizione di disfunzione acuta del cuore che può avvenire a seguito di un grande dolore
- È quindi auspicabile crearsi spazi di benessere all’interno della propria vita, e perché no, anche di buonumore. Ridere, letteralmente, fa bene al cuore