Vaccino anti Covid e anti-influenzale, quando e come farli
Con i contagi in aumento, l'avvicinarsi delle stagioni e fredde e la variante Eris preponderante in Italia e in aumento in tutta Europa, la corsa ai vaccini anti Covid ritorna ad essere un tema di grande attualità. Ecco quando sarà possibile effettuarlo, insieme a quello per l'influenza, e in che modalità
- Il Covid soprattutto nella variante Eris, continua a diffondersi in Italia e non solo. Anche se la situazione rimane a momento ancora sotto controllo, è bene essere prudenti: "L'Organizzazione mondiale della sanità ha certificato un aumento generale dei casi di infezione di cui si vedono gli effetti già in Italia" ha dichiarato a Il Messaggero Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche
- "C'è quindi una maggiore facilità di veicolare i contagi da parte del Sars-CoV-2 che, come sappiamo, continua a circolare anche nella stagione estiva. Avvicinandosi alla stagione autunnale - continua Maga - che è quella più favorevole alla diffusione dei virus respiratori, ci aspettiamo un ulteriore aumento dei contagi"
- "I vaccini anti-Covid per la stagione autunnale che saranno disponibili a breve sono ideati per proteggerci dalle ultime sottovarianti e sono efficaci anche contro quelle che stanno iniziando a circolare più diffusamente, come Eris e Pirola", sottolinea Maga
- "La raccomandazione è sicuramente quella di accedere alla campagna vaccinale coronavirus-influenza, come proposto dal ministero della Salute, certamente per tutte le categorie per cui è fortemente raccomandata. Ma anche per la popolazione generale, in particolare per coloro i quali, per motivi professionali, sono più esposti a un contatto frequente con il pubblico"
- "La vaccinazione è importante anche per diminuire l'impatto sociale che ogni anno vediamo con la stagione influenzale, che può essere potenziato dalle infezioni da coronavirus" conclude Maga
- Andrea Ungar, professore ordinario di Geriatria all'Università di Firenze e presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, commenta così a Il Messaggero la scelta del Ministero: "Condivido appieno l'attenzione posta dal ministero della Salute ai più fragili, in linea con il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale approvato di recente e in linea con le raccomandazioni della comunità scientifica"
- Secondo quanto appurato inoltre, si prevede la possibilità di somministrare la dose di richiamo del vaccino a distanza di 3 mesi dall'ultime dose o infezione
- Per quanto riguarda il vaccino anti-influenzale il Ministero della Salute quest'anno ha fornito specifiche indicazioni a ogni regione, indicando soprattutto per gli over 65 i cosiddetti vaccini potenziati