
Covid, ecco come la variante Eris riesce a raggirare il sistema immunitario. LO STUDIO
Una mutazione conferirebbe a EG.5 una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali, generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini. Lo sostiene una ricerca italiana dell'Università dell'Insubria

La variante Eris del Covid è in grado di "camuffarsi" e diventare più resistente aggirando il sistema immunitario. È quanto sostiene uno studio italiano firmato dall'Università dell'Insubria e coordinato da Fabio Angeli docente di Malattie dell'apparato cardiovascolare del Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista European Journal of Internal Medicine
Lo studio italiano
Il 9 agosto l'Organizzazione mondiale della sanità ha designato Eris (EG.5, discendente di XBB.1.9.2 con mutazione addizionale S:F456L) come nuova variante "di interesse" del Covid. Da quel momento i ricercatori hanno analizzato quanto e come essa sia cambiata e quale possa essere il suo contributo all'incremento dei contagi e al tasso di ospedalizzazione e mortalità osservati nelle ultime settimane a livello globale
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Lo studio ha valutato l'effetto di una particolare mutazione, F456L, avvenuta a livello della proteina Spike del virus. Quest'ultima conferirebbe a questa variante una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali, generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini
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Gli autori della ricerca hanno dimostrato che questa nuova mutazione fa mantenere ad EG.5 le stesse capacità funzionali e trasmissive delle precedenti varianti Omicron che hanno dominato lo scenario pandemico degli ultimi mesi
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Sarebbe stata proprio questa capacità a rendere la variante dominante in Italia e diffusissima in tutto il mondo. Secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità, realizzato in collaborazione con il ministero della Salute e con il supporto della Fondazione Bruno Kessler, le Regioni e le Province Autonome, Eris rappresenta il 41,9% dei campioni, pari a 249 su 773. L'indagine ha preso in considerazione i campioni notificati dal 21 al 27 agosto 2023 da analizzare attraverso il sequenziamento genomico
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"Ora più che mai - ha spiegato Angeli - è importante continuare a studiare e monitorare la diffusione delle varianti del virus, anche per indirizzare le future strategie preventive". Allo studio hanno collaborato anche Martina Zappa, biotecnologa dell'Insubria, Andrea Andolina, infettivologo di Ics Maugeri, e Paolo Verdecchia, ricercatore cardiovascolare di Perugia
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Su un'altra presunta caratteristica di Eris, ovvero la capacità di attaccare i polmoni non fermandosi alle prime vie respiratorie come hanno fatto le ultime mutazioni ma colpendo in profondità, è stato invece compiuto uno studio dall'università di Tokyo che è stato pubblicato sulla piattaforma bioRxiv. Da esperimenti sui criceti è infatti emerso che la variante sembra avere una maggiore capacità di infettare i polmoni
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Su questo tema serve però "cautela", ha commentato Fabrizio Pregliasco, direttore dell'Istituto Galeazzi di Milano. "Questo aspetto va approfondito, perché passare dal modello animale all'essere umano può portare a risultati non concordanti - ha detto il virologo -. Ciò che ora possiamo dire con certezza della variante Eris è che è immunoevasiva e che rappresenta una mutazione non piacevole perché è propria della precedente variante Delta, particolarmente difficile da contrastare"
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Per Pregliasco Eris è un "virus, quindi di per sè non intelligente. È come una cuoca disattenta che non segue sempre la ricetta: il risultato può essere un piatto meno buono, oppure migliore con l'aggiunta di ingredienti non previsti". Secondo il virologo "così è quest'ultima variante: più contagiosa, immunoevasiva e più delicata. Il vantaggio è dato dalla constatazione che un virus banale, come questo, prevalga su uno più brutale"
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Ma l'attuale aumento dei contagi può portare a un'altra emergenza pandemica? Per Anthony Fauci, ex consigliere della Casa Bianca per la lotta alla pandemia, la risposta è no. "Gli esperti di salute pubblica che seguono l'andamento dei contagi non ritengono che ci sarà un nuovo tsunami di ricoveri e morti come accadde oltre un anno fa", ha detto il virologo alla rete televisiva Abc
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