
Rientro a scuola, cosa deve fare chi è positivo al Covid
L'annata scolastica 2023/2024 è la prima dalla fine dell'emergenza Covid, ma il virus sta ancora circolando. Cosa deve fare oggi chi risulta positivo? Ecco quali sono le norme vigenti e le raccomandazioni del ministero della Salute

A Bolzano la prima campanella della nuova annata scolastica 2023/2024 è già suonata ma è nei prossimi giorni che la maggior parte degli studenti italiani rientrerà a scuola. Sarà il primo anno scolastico dalla fine dell'emergenza Covid
Si tornerà a indossare la mascherina?
Il virus però continua a circolare. Crescono infatti i contagi in Italia, dove nell'ultima settimana si sono registrati 21.309 casi, in aumento del 44% rispetto ai 14.863 della settimana precedente. Non c'è da allarmarsi, ma cosa deve fare chi risulta positivo al Covid?
Covid, registrati 21.309 nuovi contagi in Italia: in aumento del 44%
Le misure restrittive anti Covid non esistono più, a scuola come in nessun altro luogo. Non ci sono quindi indicazioni specifiche sui comportamenti da adottare nelle istituzioni scolastiche in caso di presenza di persone con sintomatologia da Covid o di accertata positività al virus
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Il Ministero della Salute l’11 agosto ha però pubblicato una circolare che, dato il quadro normativo di eliminazione delle restrizioni, fornisce comunque alcune indicazioni su come deve comportarsi una persona che contrae il Covid

La circolare ministeriale chiarisce che le persone risultate positive a un test diagnostico molecolare o antigenico per il Covid non sono più sottoposte alla misura dell'isolamento. Viene comunque raccomandato di osservare le medesime precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie

Viene consigliato di indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie, mascherina chirurgica o FFP2, se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici, l'indicazione è di rimanere a casa fino al termine dei sintomi. Inoltre, la circolare consiglia di applicare una corretta igiene delle mani e di evitare ambienti affollati

Meglio anche evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, e la frequentazione di ospedali o Rsa

Si raccomanda anche di informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi se anziane, fragili o immunodepresse. Un'altra indicazione è di contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo tre giorni o se le condizioni cliniche peggiorano

Per quanto riguarda le persone venute in contatto con casi Covid, non si applica nessuna misura restrittiva. Viene raccomandato però di porre attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi come febbre, tosse, mal di gola e stanchezza nei giorni immediatamente successivi al contatto. Come per i positivi, è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi e donne in gravidanza
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L'indicazione che arriva dai presidi ai professori e bidelli è quella di "evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto in questi primi giorni di scuola", ha spiegato Mario Rusconi dell'Associazione presidi

Rusconi ha poi annunciato che "in molte scuole a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia. Stessa cosa avverrà con il gel disinfettante". In ogni caso l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale "è consigliato ai docenti e alunni con fragilità. Il nostro è un invito in quanto l'utilizzo non è obbligatorio"

"Mi sento, poi, in dovere di lanciare un appello agli enti - ha affermato Rusconi -affinché siano più solleciti nei lavori di ristrutturazione negli istituti scolastici: avere classi con 27-28 alunni, in ambienti non grandi, non può che favorire la trasmissione di qualsiasi virus". Inoltre, "sarebbe prezioso che le scuole potessero riottenere quegli spazi oggi adibiti ad appartamenti dove spesso vivono figli o nipoti di bidelli oramai morti. Nella sola Roma sono 500, ma la situazione è simile anche in realtà come Napoli e Bari"