Covid, variante Eris avrebbe maggiore capacità di infettare i polmoni
L'ipotesi, che necessita però di conferme, è stata avanzata da uno studio condotto dall'università di Tokyo sui criceti. In ogni caso, anche se non ci sono ancora dati definitivi, i medici riferiscono di sintomi per lo più lievi o comuni del Covid, simili a quelli della precedente sottovariante Omicron