
Sanità in crisi, tra carenza di medici e liste d’attesa: ecco i tempi per una mammografia
Il rapporto di Cittadinanzattiva, che raccoglie oltre 14mila segnalazioni. Per le prime visite oncologiche urgenti le attese hanno superato anche i 60 giorni. Preoccupa inoltre la continua diminuzione del numero di medici di medicina generale, passati dai 42.428 del 2019 ai 40.250 del 2021, ovvero 2.178 in meno

Mancano medici e mancano servizi: il rapporto civico di Cittadinanzattiva parla di una “sanità in stato di emergenza” con liste d'attesa di due mesi per visite urgenti, di 5 mesi per una mammografia che andrebbe fatta entro 10 giorni e di due anni per una mammografia di screening. In 10 anni, inoltre, sono stati chiusi 103 pronto soccorso in tutta Italia. La ministra Bernini, intanto, conferma l'allargamento degli iscritti a Medicina "già da quest'anno"
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Per le prime visite oncologiche urgenti, evidenzia il report di Cittadinanzattiva basato su 14.272 segnalazioni dei cittadini arrivate nel 2022 e su dati provenienti da fonti istituzionali, emerge che i cittadini hanno atteso anche 60 giorni. Sono stati segnalati 150 giorni per una mammografia con priorità B, cioè da svolgersi entro 10 giorni. E 730 giorni (due anni) per una in categoria P (programmabile). Lo stesso vale per gli interventi chirurgici, da quelli per tumore dell'utero alle protesi d'anca
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Sulle lunghe attese in sanità, si legge, "c'è un sistema confuso e oscuro, in cui si mescolano le prime visite con i controlli, si creano rapporti poco chiari con i privati, i sistemi informatici non comunicano, i centralini non rispondono"
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Preoccupa inoltre la continua diminuzione del numero di medici di medicina generale, passati dai 42.428 del 2019 ai 40.250 del 2021, ovvero 2.178 in meno. "Spesso - precisa Anna Lisa Mandorino, segretario generale di Cittadinanzattiva - la mancanza di medici di famiglia è concentrata in alcune zone più periferiche, che abbiamo definito per questo deserti sanitari"
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Le criticità riguardano anche i pronto soccorso affollati: "Negli ultimi 10 anni hanno registrato un taglio di 61 dipartimenti di emergenza e di 103 pronto soccorso". Anche rispetto alla tempestività delle ambulanze, la situazione è peggiorata: in Calabria arrivano mediamente in 27 minuti, in Basilicata impiegano 29 minuti e in Sardegna 30

Aumentano le segnalazioni in tema di salute mentale e, tra queste, il 28% parla di "una situazione insostenibile a livello familiare". Il ricorso alla sanità privata aumenta e, per chi non può, l'attesa si trasforma in rinuncia: rispetto al 2021 le segnalazioni per il mancato accesso alle cure crescono del 5,8%

"Ormai tutta la sanità è in stato di emergenza", sostengono gli attivisti di Cittadinanzattiva che, con striscioni e cartelli si sono dati appuntamento davanti al Ministero della Salute. Mentre un appello in difesa di "una sanità pubblica in prognosi riservata" arriva anche dai medici del sindacato Anaao Assomed. "Operatori sanitari e cittadini - spiega il segretario Pierino di Silverio - vivono lo stesso dramma su parti opposte della barricata"

Un'indagine di Cittadinanzattiva su 10mila professionisti rivela, infatti, che il 40% ha carichi di lavoro insostenibili. Questo aspetto, unito a stipendi bassi, rischi di aggressioni e contratti atipici, alimenta la fuga dei medici dagli ospedali e il ricorso a professionisti pagati a prestazione

"Già quest'anno aumenterà il numero di accessi alla facoltà", ha ribadito il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. La previsione è di 30mila posti in più entro il 2030, ma sottolinea Bernini, "l'apertura va programmata sul fabbisogno di medici, non possiamo aprire in maniera indiscriminata" e "dovremo continuare a verificare quanti numeri sono necessari e per quali specializzazioni"
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