
Tumore alle ovaie, ecco quali sono i sintomi da non ignorare
L'Istituto Europeo di Oncologia riporta che ogni anno nel continente vengono diagnosticati 65mila casi di tumori alle ovaie, dei quali quasi 5mila in Italia. Approfondiamo quali sono i sintomi da non sottovalutare, per una patologia che è contraddistinta da un alto tasso di mortalità

L'Istituto Europeo di Oncologia attesta che ogni anno in Italia sono 5mila le persone colpite da tumore ovarico, una patologia che vede la sopravvivenza solamente del 43% delle donne a cinque anni di distanza dalla diagnosi, secondo quanto riportato dagli studi della Fondazione AIRC. Scopriamo quindi quali sono i sintomi da non sottovalutare per anticipare la diagnosi

Questo tumore infatti non è facilmente diagnosticabile, in quanto fino a quando non raggiunge la fase più aggressiva, si presenta con sintomi lievi, che spesso sono confusi con problemi di salute più o meno comuni

Proprio per tale motivo è necessaria monitorare con attenzione il proprio corpo, in quanto se diagnosticato nella fase iniziale, in genere 9 donne su 10 sopravvivono al tumore ovarico
Scoperto processo di sviluppo del tumore ovarico più aggressivo
Secondo quanto dichiarato al Mirror dalla dottoressa Francesca Jackson-Spence del Barts Cancer Institute di Londra, si possono individuare indicativamente nove sintomi da tenere sotto controllo

Tra questi troviamo il gonfiore addominale, sensazione di saziarsi in fretta, perdita di appetito, dolore all'addome, bisogno frequente di urinare o anche sanguinamenti vaginali anomali

Altri fattore da tenere in considerazione sono una stanchezza costante, la perdita di peso inspiegabile o evidenti cambiamenti nel metabolismo intestinale

Se le cause del cancro ovarico non sono ancora note, si è appurato come l'età avanzata sia un fattore fondamentale: le donne sopra i 65 anni infatti corrono un rischio maggiore di contrarre questa patologia

Questa tipologia di tumore potrebbe anche avere una caratteristica ereditaria, come avviene nel 5-10% dei casi, soprattutto in donne che hanno iniziato ad avere il ciclo in età prematura o che sono entrate in menopausa più tardi