
Diete, le migliori per la salute del cuore. Bocciate chetogenica e paleolitica. Classifica
Alcuni esperti di nutrizione hanno analizzato 10 diete popolari e stilato una classifica in base all’aderenza alle linee guida dettate nel 2021 dall’American Heart Association. Al primo posto si è piazzata la DASH, ma anche la dieta mediterranea e quella vegetariana hanno raggiunto ottimi voti. Agli ultimi posti, diete a bassissimo contenuto di carboidrati e varie diete chetogeniche

Tra le maggiori cause di morte nel mondo, sia per uomini sia per donne, ci sono le malattie cardiache. A dirlo è l’Organizzazione mondiale della sanità. Come suggeriscono gli esperti, ci sono alcuni modi per cercare di ridurre i rischi: uno di questi, insieme all’esercizio fisico e al non fumare, è seguire una dieta sana. Ma qual è la dieta che soddisfa meglio le linee guida per la salute del cuore dettate nel 2021 dall’American Heart Association (AHA)? Alcuni esperti di nutrizione, come riporta la Cnn, hanno analizzato 10 diete popolari e stilato una classifica
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Al primo posto c’è la dieta DASH, allineata al 100% con gli obiettivi AHA. Viene spesso prescritta per aiutare a prevenire, o migliorare, la pressione arteriosa alta. Questo regime alimentare, come spiega l’Iss, “privilegia frutta, verdura, carboidrati da cereali integrali, derivati del latte a basso contenuto di grassi, pesce, carne bianca, oli vegetali e prevede una sostanziale diminuzione, o eliminazione, di carne rossa, grassi animali, zucchero e alcol. Alla dieta DASH, inoltre, è solitamente affiancato un ridotto uso di sale da cucina”
L'articolo della Cnn
Ai piani alti della classifica, spiega la Cnn citando lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, ci sono due diete vegetariane: la dieta pescetariana - che consente latticini, uova e pesce ma senza carne - è allineata al 92% con le linee guida AHA; la dieta latto-ovo-vegetariana - che ammette latticini e uova, senza pesce e carne - è allineata all’86%
Lo studio
In alto troviamo anche la dieta mediterranea, che risponde all’89% delle linee guida sulla salute del cuore. Come ha spiegato alla Cnn Christopher Gardner, autore principale dello studio e professore allo Stanford Prevention Research Center in California, questo regime alimentare non è al top soprattutto perché raccomanda un piccolo bicchiere di vino rosso ogni giorno e non limita il sale. "L'American Heart Association dice che nessuno dovrebbe bere alcolici se non ha già iniziato. E se beve, dovrebbe ridurre al minimo", ha detto Gardner
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Le diete citate finora, comunque, rientrano nel livello 1 della classifica (sono tutte superiori all’85%). “Sono a base vegetale e anche se non corrispondono al 100% alle linee guida non sono difficili da correggere”, ha detto Gardner. Discorso diverso per altre diete che invece si trovano ai piani bassi della classifica. “Paleo e cheto non possono essere sistemate. Dovresti riorganizzarle completamente”, ha infatti dichiarato l’esperto
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Nella fascia più bassa dei modelli alimentari sani per il cuore, la 4 (meno del 55%), troviamo quindi diete a bassissimo contenuto di carboidrati, come la Atkins, e varie diete chetogeniche, come la WFKD (Well-Formulated Ketogenic Diet, dieta chetogenica ben formulata). Tra i punti deboli, il forte consumo di carne rossa, latticini, grassi saturi, un apporto limitato di frutta e verdura e altissimo di proteine. Tra le diete meno raccomandate, anche le paleo (basate su ciò che si pensava mangiassero gli antichi esseri umani prima dell’agricoltura, nel Paleolitico)

Risalendo la classifica, al livello 2 (quelle con un range compreso tra 75 e 85%), ci sono le diete vegane - a patto che incorporino il 10% di grassi - e povere di grassi come la volumetrica: entrambe, secondo lo studio, raggiungono il 78% degli obiettivi AHA. Una dieta vegana esclude il consumo di animali, quindi carne e pesce, e di derivati, quindi niente latticini e uova. La dieta volumetrica, invece, si concentra soprattutto sulla densità calorica degli alimenti e sul senso di pienezza che questi riescono a fornire allo stomaco

Nella fascia 3, in un range tra 55 e 74%, troviamo le diete a bassissimo contenuto di grassi, quindi meno del 10%, e diete povere di carboidrati. Nella prima categoria rientrano ad esempio alcune diete legate ad alcuni stili di vita vegani, nella seconda diete come la South Beach e quella a zone

Il professor Gardner ha spiegato che, oltre che per dare informazioni chiare alle persone, lo studio è nato con l’intento di “mettere i medici al passo con i tempi, visto che la nutrizione spesso non è una priorità nei corsi di Medicina”. “Negli ultimi anni il numero di regimi alimentari si è moltiplicato e il livello di disinformazione su questi temi ha raggiunto livelli critici. Le persone, e anche gli operatori sanitari, potrebbero giustamente sentirsi confuse riguardo a un’alimentazione sana. Speriamo che la nostra pubblicazione sia uno strumento utile”
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