
Raffreddore o allergia? Sintomi, differenze e test disponibili
Il raffreddore virale e quello da allergia si manifestano in modo simile, ma in realtà ci sono alcuni fattori per distinguerli, a partire dalla durata dei sintomi. È importante prestare attenzione alla situazione in cui si iniziano ad avere dei disturbi. In caso di sospetta allergia si può effettuare un prick test cutaneo

Con l’arrivo della primavera, fra temperature oscillanti e il ritorno ad esempio dei pollini, in molti manifestano i sintomi tipici del raffreddore virale. In alcuni casi, però, sorge il dubbio se non possa trattarsi di un’allergia. In realtà ci sono due criteri fondamentali per distinguerli: tempi e sintomi
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Come spiega Humanitas, innanzitutto la differenza sta nella durata. Un raffreddore virale dura in media fra i 5 e i 7 giorni, mentre quello da allergia è legato all’esposizione all’allergene che lo scatena
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Ad esempio, si spiega, “se siamo allergici ai pollini delle graminacee i sintomi da raffreddore dureranno uno, due o tre mesi, se invece l’allergia riguarda per esempio gli acari della polvere potranno essere presenti nel corso dell’intero anno”
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Quindi per capire se il raffreddore è virale oppure legato ad allergia va considerata non solo la durata, ma anche la situazione in cui si manifestano i sintomi
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Inoltre, spiega Humanitas, i sintomi sono diversi. A differenza del raffreddore virale, quello scatenato da allergia provoca starnuti “a raffica” e spesso anche prurito a occhi, naso, palato e gola
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In caso di raffreddore virale, per curarsi si utilizzano normalmente soluzioni saline per il naso, ma anche antinfiammatori e decongestionanti, questi ultimi però da usare con cautela

Per i sintomi da allergia invece si ricorre, seguendo le indicazioni del medico, ad antistaminici o spray nasali a base di cortisonici o ad antistaminici associati a cortisonici

Se si sospetta che i sintomi siano legati all’allergia, si può ricorrere ai prick test cutanei per capirne il fattore scatenante. Sostanzialmente al paziente vengono applicate modeste quantità dell’allergene della sostanza sospettata di provocare la reazione

“L’applicazione - spiega Humanitas - avviene solitamente sull’avambraccio interno, favorendone la penetrazione nella pelle con graffi leggeri quasi impercettibili con una lancetta monouso. Se in corrispondenza dell’applicazione si verifica un’eruzione cutanea, sotto forma di rash, pomfi o chiazze rosse, il paziente è molto probabilmente positivo a quel tipo di allergene e può essere formulata una diagnosi”

Per una diagnosi più completa ci si può anche sottoporre a un esame del sangue per la ricerca degli anticorpi IgE specifici
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