
Influenza aviaria, Ue prenota vaccini da usare in caso di pandemia
"La Commissione europea - ha detto il portavoce Stefan De Keersmaecker - ha firmato due contratti di prenotazione per acquisti congiunti di vaccini in caso di pandemia, uno con Gsk e l'altro con la Seqirus Uk". Nel caso venisse dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità la pandemia influenzale "le aziende aggiornerebbero i loro vaccini per colpire l'effettivo ceppo virale che la causa". Intanto uno studio italiano conferma come, finora, non ci sia stato un salto di specie

Dopo l'emergenza legata al Sars-Cov-2, l'Unione europea si garantisce le forniture di vaccini contro l'influenza l'aviaria in caso di una futura pandemia
Aviaria, morti leoni marini in Perù
La Commissione Europea annuncia la firma di due contratti di prenotazione per le dosi. Intanto uno studio italiano conferma che finora non c'è stato spillover, ovvero salto di specie, né di trasmissione tra persone, ma è importante continuare a monitorare l'evoluzione del genoma del virus
Aviaria, gabbiani morti sul lago d'Iseo
Nel 2021 e 2022 l'epidemia di aviaria ad alta patogenicità "è stata la più grave mai registrata nell'UE per numero di focolai nel pollame, diffusione geografica e numero di uccelli selvatici morti", riporta l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa)
Rischio pandemia aviaria, cosa sappiamo
Negli ultimi anni la varietà di specie colpite si è ampliata, interessando anche mammiferi come foche e volpi. In Europa, secondo l'ultimo report dei Centri Europei per il Controllo delle Malattie (Ecdc) sono i gabbiani la principale vittima mentre rimane basso il rischio per la popolazione
Moria di gabbiani sul Garda
Di fatto nel 2023 sarebbero 4 i casi verificatisi in esseri umani, ovvero padre e figlia in Cambogia, uno in Ecuador e uno in Cina. Il vecchio continente però si muove d'anticipo sui vaccini
Aviaria, un caso umano in Cina
Nel caso venisse dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità la pandemia influenzale "le aziende aggiornerebbero i loro vaccini per colpire l'effettivo ceppo virale che la causa". Si tratta di vaccini autorizzati per uso animale ma ci sarebbe già un accordo per adattarli ad un uso destinato agli umani in caso di pandemia

Per il momento però i genomi del virus di aviaria riscontrati nel padre e nella figlia contagiati in Cambogia indicano che "siamo ancora lontani dalla trasmissione inter umana e manca la firma genetica di un evento di spillover", secondo uno studio italiano, in via di pubblicazione sulla rivista 'Pathogens and Global Health', guidato da Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Biomedico di Roma

L'analisi dei dati sui due casi in Cambogia, infatti, spiega, "evidenzia che i genomi dei virus sono quasi del tutto identici, tranne una mutazione di un solo aminoacido", questo "suggerisce che sono state infezioni trasmesse all'uomo dal contatto con animali infetti. Non è una trasmissione interumana e neanche uno spillover, che consiste in una mutazione genetica che permette il cambio di ospite"

La ricerca sui vaccini intanto si è iniziata a muovere già diversi anni fa. "Un vaccino per gli animali già c'è. Sapere che esiste la possibilità di un vaccino per l'uomo è importante", conclude Ciccozzi, "ma dovrebbe esser destinato, almeno per ora, ai soggetti più a rischio"