
Covid, lieve aumento dell'incidenza. Cosa succederà nei prossimi giorni? Le previsioni
L'ultimo report settimanale dell'Iss evidenzia un aumento della circolazione del virus in Italia, seppur contenuto. Secondo alcuni, come il virologo Pregliasco, è "in arrivo una nuova 'onda', con picco dopo metà dicembre". Ma non tutti sono d'accordo. Bassetti: "Improbabile che il virus torni come lo abbiamo conosciuto"

“La nuova 'onda' di Covid in Italia è cominciata". Dopo settimane di calo dei contagi, i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore della Sanità e del Ministero della Salute evidenziano “l’inizio di un arresto” della fase discendente, come spiegato all’Adnkronos Salute dal virologo Fabrizio Pregliasco. Il rialzo dei casi di positività, ha continuato, dovrebbe proseguire e accompagnare il Paese fino a Natale, con un picco che ci si può aspettare "dopo la metà di dicembre”
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Non è la prima volta che Pregliasco mette in guardia da un nuovo rialzo dei contagi. L'esperto, però, ha precisato che la situazione è ben diversa dal quadro epidemico di mesi fa. “Penso che sarà un'onda, o almeno i modelli matematici così ci dicono, e non un'ondata intesa come una situazione pesante, con punte elevate. Però ci indica ciò che dobbiamo ancora attenderci via via che l'inverno procederà"
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Oltre al rialzo delle infezioni da coronavirus, si sta assistendo anche ad “un incremento dell'influenza”. Quindi, ha detto Pregliasco, “siamo nel mezzo di una classica pre-stagione influenzale, con l'aggiunta di una quota di Covid". La scorsa settimana, quando già si era registrato un lieve aumento di infezioni, anche l’ex presidente della Società italiana di epidemiologia, Cesare Cislaghi, aveva definito “brutto” il fatto che l’epidemia stesse “rialzando la cresta”
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Guardando ai dati dell’ultimo report dell’Iss, con data 18 novembre e relativo al periodo 5/17 novembre, si nota come l'incidenza settimanale a livello nazionale del virus sia salita da 307 casi a 353 casi ogni 100mila abitanti. Nel periodo 26 ottobre-8 novembre, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 0,88 (range 0,74-1,19), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente, quando è stato pari a 0,83, ma comunque al di sotto della soglia epidemica (1)
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Il valore d’incidenza più alto sulla popolazione si registra in Veneto: 636,3 casi ogni 100mila abitanti. In tre Regioni si registra un’occupazione dei reparti di area medica Covid sopra la soglia d’allerta, fissata al 15%. Si tratta di Liguria (17,8%), Umbria (30,4%) e Valle d’Aosta (16,4%). Tuttavia, fa sapere la Fiaso (Federazione Italia Aziende Sanitarie e Ospedaliere), al 15 novembre - su dati registrati in un campione d’ospedali - a livello nazionale la situazione è tranquilla: si registra un calo del 2,4% sui ricoveri per Covid
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A fine ottobre, era stata l’Agenzia europea del farmaco (Ema) a parlare di un possibile nuovo aumento dei contagi, che aveva previsto per il mese di novembre. Non tutti sono però d’accordo. Una nuova ondata Covid è “improbabile”, ha detto più volte il virologo Matteo Bassetti, Ordinario di Malattie infettive all'Università di Genova. Il virus, spiega, non tornerà almeno “nelle proporzioni” in cui lo abbiamo conosciuto
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Intanto, il ministro della Salute Orazio Schillaci (in foto) ha fatto sapere che il governo è al lavoro su un’ordinanza che dovrebbe prevedere la fine dell’isolamento dopo “4-5 giorni” per i positivi al Covid asintomatici. “Anche chi ha una sintomatologia lieve” potrà tornare alla vita sociale dopo poco tempo, “dopo almeno 24 ore di assenza di febbre, magari con qualche precauzione come la mascherina, per proteggere i più fragili", ha precisato il ministro

La risalita dei contagi, per quanto lieve, non è comunque una questione soltanto italiana. Dall’ultimo bollettino settimanale dell’Oms emerge come la percentuale di nuovi positivi nel mondo, dal 7 al 13 novembre, sia aumentata del 2% sulla rilevazione precedente. I casi sono aumentati soprattutto nella regione del Pacifico occidentale (+18%), nel sud-est asiatico (+15%) e nelle Americhe (+12%)

A livello nazionale, il numero più alto di nuovi casi settimanali è stato segnalato dal Giappone (503.766, pari a +25%), dalla Repubblica di Corea (355.990, +19%) e dagli Stati Uniti (281.955, +6%). Sono invece diminuiti del 30% i decessi mondiali, che registrano dati in aumento soltanto nella regione del Pacifico occidentale (+14%) e nella Regione del Mediterraneo orientale (+7%)

Sempre l'Oms fa sapere che dal 24 al 30 ottobre la circolazione della varianti Covid nel mondo ha mostrato "una tendenza alla sostituzione di Omicron BA.5", ancora dominante, "con sottovarianti emerse di recente, in particolare da BQ.1 e BA.5 + R346X". Continua a aumentare anche la prevalenza della sottovariante XBB, ribattezzata Gryphon. L'Oms si impegna poi a "monitorare da vicino" soprattutto le "varianti di interesse XBB e BQ.1"
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