Covid Brasile, scoperta nuova variante Omicron BE9

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Una nuova sottovariante di Omicron è stata identificata nello stato di Amazzonia dalla Rede Genômica della Oswaldo Cruz Foundation

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È stata identifica in Brasile, nello stato di Amazzonia, una nuova sottovariante di Omicron, Be.9, una evoluzione di Ba.5.3.1, con la quale condivide alcune mutazioni della variante BQ.1. La scoperta è merito della Rede Genômica della Oswaldo Cruz Foundation. Secondo i media brasiliani, la notizia ha già destato l'interesse degli scienziati. 

La nuova sottovariante

 

Tiago Gräf, ricercatore della Oswaldo Cruz Foundation, ha scritto sul suo profilo Twitter che la nuova sottovariante sta facendo "risorgere la pandemia in Amazzonia. Ciò che accade lì tende a ripetersi in altri stati brasiliani e potrebbe accadere di nuovo”. Tuttavia, la situazione pandemica appare diversa da Stato a Stato. In Italia, ad esempio, si va verso un nuovo cambio di regole per la quarantena dei positivi al Covid-19. "I pazienti asintomatici positivi al Covid, dopo 4 o 5 giorni, credo si possano far tornare all'attività normale. Anche chi ha una sintomatologia lieve può tornare prima, dopo almeno 24 ore di assenza di febbre, magari con qualche precauzione come la mascherina, per proteggere i più fragili", ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, ospite nella serata di mercoledì 16 novembre di 'Porta a Porta'. 

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Gli altri pareri

 

Di diverso parere Fabrizio Pregliasco, docente all'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio del capoluogo lombardo, che in una recente intervista a 'La Stampa' ha ribadito l’importanza di tenere alta la guardia nei confronti di Covid-19 ora che l’inverno è alle porte. "Le risalite ci sono, le curve ci mostrano che ci sarà un'onda, non un'ondata, e che non sarà pesante. Ma bisogna essere preparati. E con l'influenza stagionale non sarà facile distinguere tra le due patologie". Un recente studio frutto di un lavoro congiunto tra l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e SeroTracker, un gruppo di ricerca di 8 università di Canada, Usa e Regno Unito, ha stimato che in tutto il mondo, tra vaccini e infezioni, due terzi della popolazione presenta anticorpi specifici contro il coronavirus Sars-CoV-2. Secondo gli autori, la presenza di anticorpi contro il virus nella popolazione mondiale è arrivata a quota 59,2% nel settembre 2021. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata PLOS Medicine.

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