Fascicolo sanitario elettronico: cos'è, a cosa serve e come si accede
Dopo il testo condotto per incrementarne l'alimentazione e l'operabilità tra regioni, gli interventi di ampliamento della "cartella sanitaria virtuale" potranno da oggi essere estesi a tutto il territorio nazionale. Dall'accesso all'attivazione fino ai contenuti che può contenere, ecco cosa sapere sullo strumento e su come utilizzarlo
Entra nel vivo la seconda fase del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico: dopo gli ottimi risultati dei progetti pilota condotti da sei Regioni, gli interventi di rafforzamento ed ampliamento dello strumento potranno infatti da oggi essere estesi a tutto il territorio nazionale grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
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Ad annunciarlo è stato il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, che ha presentato alla Conferenza Stato-Regioni Unificata gli esiti della sperimentazione condotta in Basilicata, Campania, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia. Si tratta di un test pensato come punto di partenza per incrementare l'alimentazione dei fascicoli e la portabilità tra Regioni per i cittadini che si trasferiscono
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Istituito in base all'articolo 12 del decreto-legge 18 ottobre 2012, il Fascicolo Sanitario Elettronico si presenta come uno strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i medici per ottenere un servizio più efficace ed efficiente. Insieme alle ricette elettroniche, alla telemedicina e alle app, esso costituisce il fondamento della sanità digitale
Si tratta, in sostanza, di una vera e propria ˈcartella clinicaˈ virtuale nel quale vanno a confluire “i dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici che interessano l’intera vita del paziente”, dalle ricette del medico di base fino ai risultati di esami specialistici, passando per gli esiti dei tamponi Covid-19. Questi dati possono essere caricati dalle varie strutture sanitarie ma anche inseriti dallo stesso interessato su un apposito taccuino
Per attivarlo, occorre rivolgersi alla propria regione in quanto è istituito e funziona proprio su base regionale. In generale, lo si può fare online tramite un portale dedicato, presso il medico di base o il pediatra (per i minori), nelle strutture del servizio sanitario nazionale, agli sportelli dedicati al cittadino o in Punti Territoriali di Accesso, in altre pubbliche amministrazioni come il comune di residenza, presso le farmacie che erogano il servizio. Le informazioni per ogni singola regione sono disponibili al sito www.fascicolo-sanitario.it
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Qualunque modalità venga utilizzata, è prevista la richiesta al cittadino di un esplicito e libero consenso, da fornire dopo aver letto l’informativa completa che spiega che cos’è lo strumento, cosa comporta la sua attivazione, quali sono le sue finalità, chi può consultarlo e chi può alimentarlo, come revocare l’autorizzazione e come oscurare alcuni dati, secondo quanto previsto dal DPCM n. 178/2015
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Una volta dato il consenso alla creazione del Fascicolo, l’assistito può accedervi tramite le credenziali e le modalità d’accesso stabilite dalla regione/provincia autonoma di assistenza: queste sono comprendono di solito l’identità digitale Spid, la carta di identità elettronica, la carta nazionale dei servizi o la carta regionale dei servizi (entrambe con relativo pin). Le credenziali possono essere richieste presso tutte le aziende sociosanitarie territoriali e le strutture sanitarie private accreditate che forniscono il servizio
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Completati attivazione e primo accesso, l’utente è libero di consultare o caricare la documentazione e ha anche la facoltà di modificare in qualsiasi momento le indicazioni in merito a chi possa consultare il Fascicolo e cosa possa essere consultato, senza alcuna conseguenza per l’erogazione delle prestazioni
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Salvo diversa decisione da parte dell’utente, i soggetti abilitati alla consultazione del Fascicolo senza bisogno di ulteriori autorizzazioni sono il medico di base o il pediatra di libera scelta (in caso di minori), il personale infermieristico e il medico ospedaliero durante un episodio di ricovero. Hanno invece necessità di un consenso espresso dal cittadino il medico autorizzato, gli infermieri e il medico che esercitano la propria attività in una unità operativa, il medico o l’infermiere al quale viene consegnata la Tessera Sanitaria del paziente
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Nel tempo il Fascicolo Sanitario Elettronico potrà essere alimentato attraverso l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità con altri dati sanitari già disponibili, ad esempio quelli che riguardano la donazione degli organi, le vaccinazioni e le prenotazioni contenuti rispettivamente nel Sistema Informativo Trapianti, nelle Anagrafi vaccinali regionali e nei Cup di ciascuna regione o provincia autonoma
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