Caldo, rischio mortalità come nel 2003. Ricciardi: “Non c’è molto tempo per intervenire”
L’anno in corso rischia di ripetere i numeri di quasi due decenni fa, quando vennero registrati alti tassi di decessi a causa dell’afa. Già nel 2020 l’Italia era stata segnalata come uno dei Paesi con gli incrementi di temperatura maggiori in tutta Europa, +1,54ºC rispetto alla media del periodo 1961-1990
Il 2022 come il 2003. Il calore registrato in questi due periodi diventa sempre più simile e il rischio è che in questi dodici mesi si eguagli il record di mortalità registrato quasi due decenni fa
GUARDA IL VIDEO Sky VOICE: Clima, la scienza non ha dubbi: l'uomo dietro alla crisiInoltre, l’afa prolungata porta ad un aumento delle malattie trasmesse da zanzare, come il virus West Nile. Questo fa scattare la preoccupazione tra gli esperti
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di salute e benessereWalter Ricciardi, ordinario d'Igiene e Medicina Preventiva all'Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha evidenziato come “migliaia di persone, nel mondo, stiano morendo per l'impatto di queste ondate di calore. Il nostro Paese, come il resto del mondo, non ha molto tempo per intervenire”
Milano, rallentamenti sulla linea M2 della metro per il caldoUn punto osservato anche alla presentazione del dossier Il cambiamento climatico in Italia, presentato dall'Italian Institute for Planetary Health, reso pubblico in un momento di massima crisi climatica, tra città torride, siccità e incendi
Caldo record in Italia, le previsioni meteo per il weekend: le città più a rischioUn momento difficile anche per l’Italia stessa: già nel 2020 il nostro Paese aveva segnato uno degli aumenti di temperatura maggiori in tutta Europa, con +1,54°C rispetto alla media del periodo 1961-1990 ed è considerato un hot-spot climatico ovvero "un'area che continua a surriscaldarsi più velocemente della media globale”
Caldo record, i medici mettono in guardia sui rischi per la saluteCiò ha un impatto importante sulla salute pubblica. “I primi dati ci fanno ritenere che nel 2022 avremo un eccesso di mortalità dovuto al caldo, come avvenuto nel 2003, quando ci fu circa il 25% in più di decessi nei mesi estivi, con punte del 32% in alcune città come Trento e Torino”, spiega Chiara Cadeddu, docente di Igiene e medicina preventiva alla Cattolica e coordinatrice del dossier
Nel 2003, l'Istat stimò circa 18 mila morti in eccesso in Italia rispetto al 2002, mentre il ministero della Salute calcolò circa 3.200 decessi in più in 3 mesi nei 21 capoluoghi di regione, di cui il 98% negli over 65
"Abbiamo non più di 10 anni per far sì che non diventi una normalità quello che vediamo oggi: ovvero la siccità della Pianura Padana, il razionamento idrico in alcune località o la desertificazione di alcune regioni. Per tanti anni, gli scienziati sono stati inascoltati: il timore è che, con una campagna elettorale alle porte, questi temi scompaiano di nuovo dall'agenda politica”, sostiene Ricciardi