Covid, Oms: “In Europa casi triplicati in sei settimane”

Salute e Benessere

Lo ha dichiarato Hans Kluge, il direttore della divisione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La scorsa settimana il numero dei contagi ha sfiorato il tetto dei tre milioni

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In Europa, i casi di Covid sono triplicati nelle ultime sei settimane. È l’allarme che arriva da Hans Kluge, il direttore della divisione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La scorsa settimana si è sfiorato il tetto dei tre milioni di contagi registrati nei 53 Paesi della regione europea monitorata dall’Oms (che include anche gli stati dell’Asia Centrale). Si tratta di un numero che rappresenta quasi la metà dei casi avvenuti nel mondo intero. Sempre nelle ultime sei settimane, il numero dei ricoveri è raddoppiato e, sebbene il numero dei ricoveri in terapia intensiva resti “relativamente basso”, quasi 3.000 persone muoiono ancora a causa del coronavirus Sars-CoV-2 in Europa ogni settimane. Kluge ha messo in guardia nei confronti dell’autunno e l’inverno, che si preannunciano “difficili”.

Le proposte dell’Oms per affrontare la pandemia

Hans Kluge ha anche invitato i Paesi europei a prepararsi alle “prossime ondate di infezioni” da Covid. Ha poi sottolineato che è sbagliato pensare di poter agire in autunno, perché allora “sarà già troppo tardi”. Kluge ha ricordato che sono passati due anni dall’inizio della pandemia e che ora tutti sono consapevoli degli strumenti da usare per proteggersi, valutare il livello di rischio e adottare le misure necessarie per tutelare gli altri in caso di infezione. L’invito del direttore della divisione europea dell’Oms è quello di prendere le proprie decisioni in maniera informata. “Anche se non è più obbligatorio indossare la mascherina, non significa che sia vietato farlo”, ha aggiunto. Ha poi chiesto ai Paesi europei di rilanciare gli sforzi per mitigare la pandemia e di tenersi pronti per rispondere alla crescente pressione sui sistemi sanitari. 

 

Tra gli “stabilizzatori della pandemia” proposti dall’Oms c’è anche il vaccino, il cui secondo booster dovrebbe essere somministrato “alle persone immunocompromesse dai cinque anni in su e ai loro contati stretti”. Nella strategia illustrata dall’organizzazione c’è spazio anche per le mascherine, il cui uso dovrebbe essere promosso al chiuso e sui mezzi pubblici. Inoltre, dovrebbe essere garantita la ventilazione degli spazi pubblici e affollati. L’ultimo “stabilizzatore” proposto consiste nell’applicazione di protocolli terapeutici per chi è a rischio di malattia grave.

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