Covid, la spesa per i test nelle farmacie torna ai livelli di febbraio

Salute e Benessere

Lo indicano i risultati di un report stilato da Iqvia, provider specializzato nell’elaborazione e nell’analisi dei dati in ambito sanitario e farmaceutico

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La nuova ondata di contagi legata alla variante Omicron 5 non ha determinato solo un aumento del numero dei ricoveri in ospedale, ma anche un incremento della vendita dei test Covid in farmacia, che è tornata a dei livelli simili a quelli dello scorso febbraio. Come emerge da un report elaborato da Iqvia, provider specializzato nell’elaborazione e nell’analisi dei dati in ambito sanitario e farmaceutico, solo nell’ultima settimana di giugno la spesa è stata pari a quasi 14 milioni di euro, paragonabili ai 15 milioni della prima settimana di febbraio 2022.

Spesi 331 milioni di euro per i test in farmacia

Complessivamente, nei primi sei mesi del 2022 gli italiani hanno speso quasi 331 milioni di euro per effettuare i test Covid nelle farmacie. Nella settimana compresa tra il 27 giugno e il 3 luglio, la crescita in termini di valori è stata del 50% rispetto ai sette giorni precedenti e del 536% rispetto alla stessa settimana del 2021. Proseguendo con il paragone con 12 mesi fa, è possibile notare che la vendita di prodotti igienizzanti per le mani è scesa del 29%, mentre quella delle mascherine è diminuita del 39%. È però possibile rilevare una crescita di entrambi i dati limitando il confronto alla settimana precedente (+18% per i prodotti igienizzanti e +31% per le mascherine).

 

Le farmacie svolgeranno un ruolo importante anche nella somministrazione del secondo richiamo del vaccino anti-Covid agli over 60. La regione Marche ha già annunciato che da domani, mercoledì 13 luglio 2022, sarà possibile prenotare il nuovo booster, che potrà essere somministrato anche nelle farmacie, oltre che dai medici di famiglia e nei centri vaccinali (previa prenotazione sul portale di Poste Italiane). Filippo Saltamartini, l’assessore regionale alla Sanità, ha ricordato che “i centri vaccinali non sono mai stati smantellati, ma c’è stata una scarsa adesione per questo tipo di vaccinazione”.

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