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Vaiolo delle scimmie, cambia il nome: quello attuale è “discriminatorio”

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

La necessità “urgente” di cambiare nome al virus è stata segnalata in un documento scientifico, firmato da 29 scienziati, secondo cui il continuo riferimento all’Africa “non è solo impreciso”, ma anche “discriminatorio e stigmatizzante”. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite le parole del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha confermato che presto verrà fatto un annuncio in merito

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Il vaiolo delle scimmie cambierà nome: lo ha annunciato l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). A riportarlo, tra gli altri, è stato un articolo apparso su “Sky News” secondo cui la decisione arriverà dopo che un gruppo di scienziati ha segnalato la “necessità urgente di un nome non discriminatorio e non stigmatizzante” per il virus, che si è diffuso di recente anche al di fuori dell'Africa, dove è considerato endemico.

Un documento firmato da 29 scienziati

In particolare, si legge, la scorsa settimana è stato pubblicato un documento scientifico, firmato da 29 esperti, nel quale è stato utilizzato il termine "hMPXV" per identificare il vaiolo delle scimmie. Con gli stessi studiosi che hanno chiesto “una rapida decisione circa l'adozione di un nuovo nome”, affermando che il continuo riferimento all’Africa “non è solo impreciso”, ma come detto, anche “discriminatorio e stigmatizzante”. Sempre sul tema, gli scienziati hanno segnalato che esiste “una narrativa sempre più crescente, tra i media e tra gli esperti, che sta cercando di collegare l'attuale focolaio globale all'Africa o all'Africa occidentale o alla Nigeria”. Per questo motivo, hanno spiegato ulteriormente, utilizzare denominazioni “neutre, non discriminatorie e non stigmatizzanti sarà più appropriato per tutta la comunità sanitaria a livello globale”. Attualmente l’Oms utilizza due denominazioni differenti per definire il vaiolo delle scimmie, parlando di “ceppo dell'Africa occidentale” e di “ceppo del bacino del Congo (Africa centrale)”. Il virus era stato inizialmente chiamato “vaiolo delle scimmie” perché identificato per la prima volta in due gruppi di scimmie da laboratorio nel 1958. Da allora è stato identificato in alcuni primati selvatici presenti in alcune aree dell'Africa, sebbene si ritenga che siano i roditori la principale fonte di infezione, che determina focolai nell’uomo, specie nelle regioni dove il virus è endemico.

L’annuncio dell’Oms

“Faremo un annuncio su un nuovo nome il prima possibile”, ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus. Segnalando inoltre che l'Oms ha deciso di convocare un comitato di emergenza per determinare se l'espansione dell'epidemia di vaiolo delle scimmie debba essere considerata un'emergenza sanitaria globale. La riunione dovrebbe svolgersi il 23 giugno, anche perché, hanno spiegato gli esperti, proprio di recente il virus ha mostrato comportamenti “insoliti”, diffondendosi in Paesi anche fuori dall'Africa. “Non vogliamo aspettare che la situazione sia fuori controllo”, ha affermato Ibrahima Socé Fall, direttore dell’Oms per quanto concerne le emergenze nel continente africano.

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