Spasticità pediatrica: con il microbisturi la chirurgia è mininvasiva

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La nuova tecnica, già applicata con successo su circa 500 tra bambini e ragazzi dal 2018 a oggi, è stata sviluppata dall’équipe di neuro-ortopedia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, unica struttura italiana a eseguire questo tipo di intervento

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La spasticità è una condizione che, a livello globale, riguarda in media 3 bambini su 1000 nati vivi. Si genera a partire da un danno alle aree del cervello o del midollo spinale che controllano il tono e l’attività dei muscoli in movimento ed è contraddistinta da un aumento eccessivo del tono muscolare e da spasmi di più muscoli che provocano situazioni di rigidità o difficoltà del controllo dei movimenti volontari. In questo modo le fibre muscolari perdono elasticità e si trasformano in tessuto fibroso che porta, in maniera progressiva, all’accorciamento di muscoli e tendini. Per far fronte a questa problematica è stata messa a punto una nuova tecnica chirurgica mininvasiva per la cura della spasticità, sviluppata dall’équipe di neuro-ortopedia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, unica struttura italiana a eseguire questo tipo di intervento.

In cosa consiste l’operazione chirurgica

Come spiega un comunicato diffuso sul sito dello stesso ospedale capitolino, il tutto è possibile grazie ad un microbisturi di appena 1 millimetro di larghezza che permette di intervenire sulle fibre muscolari danneggiate e correggere, di conseguenza, il disturbo “senza incisioni né punti di sutura, riducendo al minimo dolore e tempi di recupero”. La tecnica chirurgica è stata già applicata con successo su circa 500 tra bambini e ragazzi dal 2018 a oggi ed era stata anche descritta sulla rivista scientifica “Osteology MDPI”. Su cosa si basa? La nuova tecnica chirurgica per la cura della spasticità, che nella gran parte dei casi può sostituire la tecnica tradizionale “a cielo aperto”, è stata denominata “chirurgia percutanea fibrotomica” e rappresenta “un metodo di intervento conservativo e mininvasivo”. L’intervento, come detto, viene condotto utilizzando un microbisturi con cui il chirurgo “sfibra progressivamente le fasce e le fibre muscolari affette da spasticità fino a ottenere la correzione desiderata”. Le incisioni risultano minime e non richiedono punti di sutura, tanto da poter essere prodotte nello stesso momento in più aree del corpo. “Utilizzabile già dai 2-3 anni di età, la nuova tecnica riduce i tempi di anestesia (10/20 minuti di intervento contro gli oltre 60 della tecnica tradizionale) e consente di sostituire il gesso con un tutore rimovibile per iniziare la fisioterapia fin dal giorno successivo all’intervento”, hanno spiegato gli specialisti.

I vantaggi della nuova tecnica

La tecnica, per i bambini candidabili a questo tipo di operazione, rappresenta alcuni vantaggi “notevoli”. Lo ha confermato il professor Pier Francesco Costici, responsabile di ortopedia del Bambino Gesù. “I risultati funzionali sono sovrapponibili alla tecnica open, non si vedono ferite, il dolore si riduce sensibilmente ed è possibile dimettere i pazienti il giorno dopo l’intervento”, ha sottolineato. “Un ulteriore beneficio per i bambini e i loro familiari deriva da una gestione postoperatoria più rapida e semplice anche a domicilio”, ha poi aggiunto.

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