Tumore dei polmoni, efficace la pillola mirata Sotorasib: lo studio

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Lo ha sottolineato “CodeBreaK 100”, uno studio clinico di fase I/II, condotto su 174 pazienti con neoplasia in stadio avanzato e mutazione “KRAS”, di cui si è discusso nel corso dell'ultimo congresso organizzato dall'American Association for Cancer Research

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È risultato efficace il farmaco mirato “Sotorasib”, un inibitore specifico di una molecola tumorale, chiamata “KRAS” che rappresenta il più importante oncogene individuato fino ad oggi e presente in circa il 20% dei tumori, su pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC). Ovvero una tra le principali cause di morte al mondo per tumore.  La conferma è arrivata grazie a “CodeBreaK 100”, studio clinico di fase I/II, condotto su pazienti in stadio avanzato e con mutazione “KRAS”, di cui si è discusso nel corso del recente congresso organizzato dall'American Association for Cancer Research.

I dati emersi dallo studio

Il farmaco, come sottolineato dagli specialisti, si prende per vai orale e ha la capacità di arginare il tumore in pazienti sui quali altre terapie hanno fallito. Nello specifico e nell’ambito dello studio in questione, sono stati coinvolti 174 pazienti che a seguito di precedenti terapie, nella maggior parte dei casi chemioterapia unita ad immunoterapia, sono stati trattati con una singola dose orale giornaliera da 960 mg di “Sotorasib”. In base a quanto emerso, il 40,7% dei pazienti ha risposto alla terapia con una riduzione del tumore, completa o anche parziale. In particolare, 5 dei pazienti coinvolti hanno ottenuto una risposta completa e 65, invece, una risposta parziale. La sopravvivenza mediana globale, cioè il tempo di sopravvivenza che ha riguardato il 50% dei pazienti, è stata pari a 12,5 mesi, con il 32,5% dei pazienti ancora in vita dopo due anni dal trattamento.

Una possibilità di controllo della malattia anche a più lungo termine

Come confermato da Marcello Tiseo, responsabile del PDTA di Oncologia Toracica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, “i risultati a 2 anni dello studio CodeBreaK 100 sono incoraggianti perché confermano il ruolo di Sotorasib quale primo farmaco con approccio target verso una mutazione finora trattata con chemioterapia e/o immunoterapia nel tumore del polmone non a piccole cellule con mutazione di KRAS in stadio avanzato”. Secondo l’esperto, “il tasso di risposta intorno al 40% è decisamente superiore rispetto al 10% che eravamo abituati a ottenere con la chemioterapia”. E, inoltre, anche “la sopravvivenza a due anni del 32,5% rappresenta un vantaggio rispetto a quanto ottenevamo in precedenza e indica una possibilità di controllo della malattia anche a più lungo termine”.

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