Covid, Pregliasco: “Le mascherine saranno come occhiali da sole”

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Lo ha detto il virologo e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, nel corso di un’intervista televisiva. “Dobbiamo passare dall'obbligo alla responsabilità. La mascherina dovrà rimanere un aiuto, come gli occhiali da sole, da usare al bisogno in particolare per le persone fragili o se stiamo vicino a persone fragili”, ha commentato, a proposito della decisione del governo di mantenere o meno l’uso delle mascherine al chiuso, attesa per il 20 aprile

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“Dobbiamo passare dall'obbligo alla responsabilità. La mascherina dovrà rimanere un aiuto, come gli occhiali da sole, da usare al bisogno in particolare per le persone fragili o se stiamo vicino a persone fragili”. E’ questo il pensiero del virologo Fabrizio Pregliasco, docente presso l'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi, ospite del programma “Il mio medico” su Tv2000. La dichiarazione è arrivata a commento della decisione del governo, attesa per il 20 aprile, che riguarderà il possibile stop, come segnalato dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, relativo all'obbligo delle mascherine al chiuso.

Allargare le maglie, ma “con attenzione e progressione”

Secondo Pregliasco “bisogna usare le mascherine con buon senso”, specialmente in luoghi quali “i mezzi pubblici e in situazioni di affollamento”. Al di là dell'assenza dell'obbligo, secondo il virologo, “dobbiamo metterci la mascherina. Con la Ffp2, ad esempio, si garantisce un'ottima protezione sul singolo”, ha precisato. Lanciando poi un monito: “Allarghiamo le maglie ma facciamolo con attenzione e progressione”, ha detto ancora.

Una fase di responsabilizzazione

Le cautele, aveva precisato qualche giorno fa lo stesso Pregliasco intervenendo a Sky TG24, sono necessarie perché “siamo in una fase di responsabilizzazione dei cittadini ma il virus è ancora con noi e rimarrà a lungo”. La pandemia, secondo il direttore del Galeazzi, “non è ancora finita” e il virus Sars-Cov-2 “probabilmente diventerà endemico con un andamento ciclico, seguendo le stagioni, come le onde di un sasso lanciato in uno stagno, digradanti. Salvo l’insorgenza di nuove varianti”. Proprio in questo senso, “la variante Xe, appena individuata in Gran Bretagna, ma ancora con poche migliaia di casi, ci dice che è una variante ancora più contagiosa del 10% della già contagiosissima Omicron, però non pare avere caratteristiche diverse. Vedremo se prevarrà dal punto di vista epidemiologico”, ha spiegato.

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