Covid, cosa si sa sul vaccino Linkinvax che potrebbe funzionare contro tutte le varianti
Una compagnia francese sta lavorando a un prodotto che, nelle intenzioni, dovrebbe fornire una risposta immunitaria estesa e a lungo termine. Ma non arriverà presto: l'obiettivo è iniziare la sperimentazione clinica a metà 2023
In una recente intervista a Sky TG24, l’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli ha detto che “ragionevolmente, entro ottobre, potremmo avere dei vaccini adattati alle varianti o universali, cioè in grado di dare protezione contro diversi ceppi”
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Tra le compagnie che stanno lavorando a questi vaccini c’è anche la francese LinKinVax. Lo scorso 15 marzo, ha infatti annunciato una collaborazione con GTP Bioways, altra realtà francese, per lo sviluppo e la produzione del suo vaccino di seconda generazione contro tutti i coronavirus (pan-coronavirus)
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In una nota diffusa al riguardo si legge che “con questa collaborazione, le due compagnie rafforzano una partnership che era inizialmente focalizzata nello sviluppare prodotti dalla piattaforma vaccinale di VRI/INERM, che LinKinVax sta adesso utilizzando in via esclusiva”. L’accordo siglato si specifica, riguarda lo sviluppo di un nuovo vaccino, dallo sviluppo della linea cellulare alla produzione di un lotto clinico da testare poi in un trial clinico
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Il comunicato sottolinea anche che la tecnologia di LinkinVax si basa su un anticorpo monoclonale che prende di mira le cellule denditriche, e che il vaccino sarà “unico” perché prende di mira sequenze del SARS-CoV-2 e delle sue varianti, ma anche sequenze comuni presenti in altri virus della stessa famiglia così da indurre una risposta immunitaria estesa e duratura
Il comunicato stampa sulla partnership
Come riporta Les Echos, la biotecnologia si è infatti posta come obiettivo quello di arrivare a un prodotto che funzioni sul lungo termine e non abbia bisogno di richiami ogni pochi mesi come gli attuali vaccini
L'articolo di Les Echos
Secondo i suoi sviluppatori, questo vaccino usa una tecnologia capace di supportare alti volumi di produzione e di logistica, compatibili con una campagna su larga scala
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I tempi sono però piuttosto lunghi. Il cofondatore di LinKinVax, André-Jacques Auberton-Hervé, ha detto che l’obiettivo è iniziare i trial clinici a metà 2023. Dopo la fase di sperimentazione, il vaccino dovrebbe poi essere esaminato dalle autorità competenti cui spetta dare il via libera
In attesa che arrivino questi nuovi prodotti, il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartebollotta ha invitato le persone che non hanno ancora ricevuto tutte le dosi autorizzate, ad attivarsi in questo senso
“Bisogna continuare a vaccinarsi", ha detto. “Si è diffusa l'idea che, dopo aver avuto il Covid-19, si sviluppi quasi un'immunità per il resto della vita. Purtroppo non è così. Le re-infezioni sono possibili, e anche la copertura offerta dal vaccino non è eterna”
Per quanto riguarda la quarta dose, il ministro della Salute Roberto Speranza ha invece fatto sapere che questa settimana arriverà un'indicazione condivisa della Commissione europea: “Tutti i Paesi, come sempre avviene, stanno studiando e stanno approfondendo i dati. Si rischiava che ognuno decidesse una cosa diversa"