Vaccino Covid, dall’Ema ok alla terza dose di Pfizer per gli over 12

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Il via libera è arrivato grazie al parere del comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'European Medicines Agency. Lo ha comunicato la stessa Agenzia Europea del Farmaco attraverso una nota ufficiale

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ll comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'European Medicines Agency (Ema) ha concesso il via libera alla somministrazione, nei casi in cui sia ritenuto opportuno, della terza dose del vaccino anti-Covid "Comirnaty", prodotto e sviluppato da Pfizer e BioNTech, per gli adolescenti dai 12 anni in su. Lo ha reso noto la stessa Agenzia Europea del Farmaco attraverso un comunicato ufficiale apparso sul proprio sito.

I dati presi in esame dagli esperti

“Il parere del CHMP fa seguito ad una valutazione circa i dati provvisori di sicurezza ed efficacia derivanti da una sperimentazione clinica legata ad una dose di richiamo del vaccino in soggetti di età pari o superiore a 16 anni”, si legge nella nota. Ad essere presi in considerazione dagli esperti anche i riferimenti emersi dalla letteratura scientifica sin qui pubblicata, oltre ai risultati emersi dall'uso di dosi di richiamo in giovani pazienti in Israele. Le dosi booster, spiega l’Ema, “vengono somministrate alle persone che hanno completato il proprio ciclo di vaccinazione primaria con l’obiettivo di ripristinare la protezione contro il virus dopo che questa è svanita”. Il comitato dell’Ema ha ritenuto che le prove disponibili fossero sufficienti per concludere che la risposta immunitaria derivante da una dose booster negli adolescenti sarebbe stata almeno uguale a quella degli adulti. Nelle verifiche, inoltre, “non sono stati identificati nuovi problemi di sicurezza rispetto ai dati disponibili”.

Quando e come somministrare la dose booster

L'Ema, che continuerà a monitorare e valutare i dati e aggiornare le informazioni sul vaccino, oltre ad adottare misure normative appropriate, qualora necessario, ha precisato tuttavia, che la decisione di proporre un richiamo in questa fascia di età deve “tenere conto di fattori quali la diffusione e la probabile gravità della malattia, soprattutto con la variante Omicron, nei soggetti più giovani, il rischio noto di effetti collaterali (in particolare la rarissima ma grave complicanza della miocardite) e l'esistenza di altre misure e restrizioni protettive”. Proprio come nel caso di tutte le precedenti decisioni relative alla vaccinazione, precisa l’Ema in conclusione, “spetterà agli esperti che guidano la campagna di vaccinazione in ciascuno Stato membro suggerire modalità e tempistica ottimali per la somministrazione nel proprio Paese”.

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