
Vaccino Covid, Novavax è il primo a base di proteine: cosa c'è da sapere
Il Nuvaxovid è arrivato nel nostro Paese a fine febbraio con una prima fornitura da un milione di dosi. Si basa su una diversa tecnologia rispetto agli altri farmaci autorizzati in Ue contro il Covid-19: quella delle proteine ricombinanti, già usata per altri vaccini, come quello contro l'epatite B e il papilloma virus. Può essere usato per le persone dai 18 anni in su, ma solo per il ciclo primario di vaccinazione

È l'ultimo vaccino approvato dall'Aifa e il primo a base di proteine. Il Nuvaxovid, sviluppato dalla società di biotecnologie americana Novavax, è arrivato nel nostro Paese a fine febbraio con una prima fornitura da un milione di dosi e le prime somministrazioni sono state effettuate il 28 febbraio in Lombardia e Piemonte
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Il vaccino messo a punto da Novavax si basa su una diversa tecnologia rispetto a quelli finora autorizzati in Ue contro il Covid-19. Nuvaxovid si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata per altri vaccini, come quello già in uso contro l'epatite B e il papilloma virus
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Basandosi su una tecnologia innovativa ma più "classica" rispetto ai vaccini a mRna, che hanno creato diffidenze ingiustificate nei no-vax, la speranza è che serva a convincere gli oltre 1,5 milioni di over 50 ancora senza neanche una dose
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In Europa, Novavax è stato il quinto vaccino a ricevere l'ok da parte dell'Ema, a dicembre, dopo le formulazioni di Pfizer-BioNTech, AstraZeneca-Oxford, Moderna e Johnson & Johnson. Qualche giorno dopo anche l’Agenzia italiana del farmaco ha dato il suo via libera
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Si tratta come detto di un vaccino a base di proteine, ingegnerizzato dalla sequenza genetica del ceppo originale di SARS-CoV-2. Creato grazie alla tecnologia delle nanoparticelle ricombinanti, il vaccino genera l'antigene derivato dalla proteina spike ed è formulato con l'adiuvante Matrix-M, brevettato da Novavax per migliorare la risposta immunitaria e stimolare alti livelli di anticorpi
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Iniettato in forma liquida, contiene antigene proteico purificato e non può replicarsi né provocare Covid-19. Dopo l'inoculazione, il sistema immunitario identifica la proteina e inizia a produrre difese naturali come anticorpi e cellule T

Se una persona immunizzata venisse esposta a SARS-CoV-2, l'organismo dovrebbe riconoscere la proteina spike del virus e contrastare l'infezione. Gli anticorpi e le cellule immunitarie lavorano insieme per impedire l'ingresso dell'agente patogeno nell'organismo e distruggere le cellule infette

Il regime di vaccinazione prevede due dosi da 0,5 millilitri, da somministrare per via intramuscolare a 21 giorni di distanza. Il farmaco viene conservato a una temperatura compresa tra 2 e 8 °C, il che è rilevante per i Paesi in cui stabilire una catena del freddo efficace può essere problematico. Il ministero della Salute ha stabilito che può essere usato per le persone dai 18 anni in su, ma solo per il ciclo primario di vaccinazione

Il via libera dell'Ema è giunto a seguito di un'attenta analisi dei criteri di sicurezza, efficacia, tollerabilità e qualità delle dosi immunizzanti. I dati sono stati ottenuti da valutazioni precliniche e cliniche e da sperimentazioni sull'uomo

Secondo i risultati dei due principali trial clinici condotti sul vaccino, che hanno coinvolto in totale oltre 45mila persone, Nuvaxovid fornirebbe una protezione contro il coronavirus con un'efficacia di circa il 90%

Novavax ha stabilito partnership per la produzione, commercializzazione e distribuzione di NVX-CoV2373 in tutto il mondo. Il direttore senior del programma di sviluppo del vaccino è Nita Patel, scienziata di origine indiana, alla guida di un gruppo di ricerca tutto al femminile

"Crediamo che la possibilità di affidarsi a diverse piattaforme vaccinali - ha affermato nelle scorse settimane Stanley C. Erck, presidente e amministratore delegato di Novavax - sia importante per stimolare la popolazione a ricevere le dosi immunizzanti, il che porterebbe a un aumento della protezione contro il virus"