Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. "Dobbiamo guardare alle prossime settimane con prudenza e responsabilità, ma anche con fiducia perché oggi il 92% della popolazione è vaccinata e questo ci permette di affrontare il futuro con maggiore serenità", ha aggiunto
"Non vi è un aumento per quanto riguarda la pressione sui nostri ospedali. Questo ovviamente è il dato che dobbiamo osservare con maggiore attenzione". A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in un'intervista a Sky TG24, commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Costa: "92% italiani vaccinati, ma 7 milioni ancora senza booster"
Oggi "dobbiamo completare una fase che è determinante e decisiva, cioè completare la somministrazione della dose booster per circa ancora 7 milioni di italiani. Anche perché le evidenze scientifiche ci dicono che è proprio la terza dose quella che ci protegge di più dalle conseguenze gravi della malattia", ha aggiunto, ribadendo l'importanza della vaccinazione anti-Covid. Secondo il sottosegretario alla Salute "dobbiamo guardare alle prossime settimane con prudenza e responsabilità ma anche con fiducia perché oggi il 92% della popolazione è vaccinata e questo ci permette di affrontare il futuro con maggiore serenità".
Ucraina, Costa: "In ogni Regione punti per tampone e vaccini"
Tra i temi affrontati da Costa, anche quello della gestione sanitaria dei profughi in arrivo dall'Ucraina. "Le Regioni stanno rispondendo in maniera importante, diamo loro assistenza sanitaria, mettiamo a disposizione non solo vaccinazioni per il Covid ma anche per polio e morbillo", ha riferito. È una situazione "che dobbiamo monitorare ogni giorno, ma in tutte le Regioni sono stati predisposti punti vaccinali e di accoglienza, in cui viene fatto il tampone e data la possibilità di somministrare il vaccino. E diamo massima assistenza anche dal punto psicologico perché arrivano molte persone che hanno bisogno anche di questo", ha aggiunto il sottosegretario alla Salute. (DIRETTA - Guerra Ucraina-Russia)
"Con fine stato di emergenza non finisce la pandemia"
In merito al termine dello stato di emergenza, previsto per il 31 marzo, Costa ha poi sottolineato che "con la fine dello stato di emergenza il nostro Paese non è fuori dalla pandemia". "Siamo solo in una fase di gestione diversa. Anche per quanto riguarda la struttura centrale: non c'è più il commissario Figliuolo alla guida, ma tutta la rete e la struttura logistica che è stata improntata in questi anni rimane ed è a disposizione del Paese, pronta in caso di necessità", ha aggiunto. E ancora: "Non è che smantelliamo tutto con la fine della emergenza. Siamo ancora in pandemia e il virus continua a circolare".
"Levare mascherine al chiuso segnale fiducia"
Commentando il possibile stop all'obbligo di mascherine da fine aprile, Costa ha poi dichiarato: "Il segnale di levare l'obbligo di mascherine è un segnale importante di fiducia a quei cittadini che da due anni rispettano regole e si sono vaccinati". Come oggi avviene per le mascherine all'aperto, "per le quali, nonostante, non ci sia l'obbligo molti continuano a indossarle, così avverrà al chiuso e allo stadio. Negli italiani è nato un senso di autoprotezione che sarò molto utile per le prossime settimane", ha aggiunto, per poi sottolineare di non essere d'accordo "con chi dice che, con gli stadi aperti al 100% bisogna continuare a tenerle per non mettere a repentaglio l'estate". "I dati dicono che siamo in una fase positiva e non dobbiamo pregiudicare troppo il presente per paura del domani", ha concluso.