Lo prevede l’emendamento al Decreto-legge appena approvato all'unanimità dalla Commissione Affari Sociali della Camera e su cui, in rappresentanza del Governo, lo stesso Costa ha espresso parere favorevole. Si tratta, ha detto il sottosegretario alla Salute, di una “risposta importante per alcuni dei settori tra i più colpiti, un nuovo segnale di ripartenza”
“Dal 10 marzo sarà nuovamente possibile consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema cinematografiche, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive”. Lo ha comunicato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, sottolineando che lo prevede l'emendamento al Decreto-legge appena approvato all'unanimità dalla Commissione Affari Sociali della Camera e su cui, in rappresentanza del Governo, ha espresso parere favorevole. Si tratta, ha detto, di una “risposta importante per alcuni dei settori tra i più colpiti, un nuovo segnale di ripartenza”.
Da fine marzo possibile stop a proroga stato d’emergenza
Da fine marzo, esattamente il 31, uno dei provvedimenti che potrebbero essere confermati, sempre in riferimento alla gestione della pandemia di coronavirus nel nostro Paese, è quello relativo alla fine dello stato di emergenza. Lo ha confermato, nelle scorse ore, Sergio Abrignani, attuale membro del Comitato Tecnico Scientifico. “Non credo verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts”, ha detto l’esperto. Perché ciò avvenga effettivamente, comunque, si dovranno attendere e valutari i dati sanitari. Se la curva epidemiologica derivante dalla variante Omicron dovesse appiattirsi fino a essere gestibile dal sistema ospedaliero, lo stato d’emergenza non avrebbe più necessità di essere confermato.
Cosa aspettarsi adesso
Sempre Abrignani, fotografando un probabile scenario futuro, ha ipotizzato poi quello che potrebbe succedere da qui ai prossimi mesi. “Non credo che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato, almeno se rimane la variante Omicron. E non penso che possa arrivare a breve una variante più diffusiva di Omicron, è difficile ed è improbabile immaginarsela”, ha spiegato.