
Covid, Costa: "Possibile eliminazione del Green Pass dopo il 31 marzo". Le ipotesi
Con la fine dello stato d'emergenza potrebbe cessare anche la necessità di usare la certificazione verde. Diverse le opinioni degli esperti sul tema. Sileri: "Rimodulazione può essere necessaria". Ricciardi: "Non dobbiamo pensare che sia tutto finito". Bassetti: "Il certificato ha esaurito il suo compito". Ecco le posizioni in campo

Cosa succederà al Green Pass dal 31 marzo, cioè dalla data fissata per la fine dello stato d’emergenza? Anche se non ci sono ancora certezze, emerge qualche ipotesi. Come quella formulata a Radio Anch'io dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa: l'eliminazione della certificazione verde "è uno scenario possibile"
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"Oggi dobbiamo completare la somministrazione delle terze dosi. Con questo ritmo è ragionevole pensare che per marzo potremmo avere completato la campagna vaccinale aprendo un nuovo scenario con progressivo allentamento delle misure restrittive, Green Pass compreso", ha detto Costa
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Per Costa l’obiettivo del governo è "riportare alla normalità il Paese. Credo che sicuramente lo stato d'emergenza non verrà più rinnovato e da quel momento inizierà certamente una fase nuova"
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Secondo quanto emerso nell'ultimo periodo, il piano del governo potrebbe essere quello di un addio graduale alla certificazione, partendo - per esempio - dai luoghi all'aperto
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Il ministro della Salute Roberto Speranza guarda con fiducia al futuro: "La pandemia non è magicamente evaporata, ci siamo ancora dentro come dicono anche dall'Ecdc, ma l'altissimo tasso di vaccinazione e questa nuova variante ci mettono nella condizione di guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi"

Ancora da chiarire, però, se lo stop alla certificazione verde sarà definitivo. "Credo sia prematuro oggi parlare di eliminazione del Super Green Pass ma una rimodulazione può essere necessaria”, ha precisato nei giorni scorsi sul tema il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri

Intanto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, avverte: "Il virus non scomparirà, una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell'influenza”

In un’intervista rilasciata a Repubblica, l'esperto ha spiegato che, nonostante il calo deciso della curva dei contagi, "non dobbiamo pensare che sia tutto finito. Certo, i risultati raggiunti devono soddisfarci, ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione: abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell'epidemia. L'obbligo, in questo momento, è funzionale a evitare il ritorno. Ci sono ancora 5 milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile"

Sulle vaccinazioni è intervenuto anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova: "Il Green pass ha esaurito il suo compito di strumento per far vaccinare gli italiani. Mantenerlo oltre il 31 marzo non porterà a far immunizzare di più di quanto fatto fino ad oggi, c'è infatti uno zoccolo duro che non si convince. Rimane uno strumento politico e se il governo riterrà opportuno estenderlo oltre il 31 marzo sarà solo una decisione politica e non sanitaria. Non si dica il contrario"

Intanto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana auspica a un ritorno alla normalità. "Queste sono valutazioni di carattere scientifico. Adesso possiamo contare sul 90% della popolazione che si è vaccinata. Come cittadino spero che il più presto possibile si torni alla normalità, ma rispettando quello che diranno gli scienziati", ha detto