
Covid Omicron, dalle sottovarianti ai vaccini: tutto quello che occorre sapere
Molti studi concordano sul fatto che la nuova variante sia più contagiosa di Delta ma porti a forme meno gravi di Covid. Confermata anche l’importanza della terza dose di vaccino. Mentre su altri aspetti, ad esempio quanto dura la contagiosità, rimangono dei dubbi

Da quando è comparsa, la variante Omicron del Covid è stata un'osservata speciale. Nei mesi, inoltre, si sono sviluppate diverse sue sottovarianti e il quadro è diventato sempre più complicato, anche per quanto riguarda i vaccini e i loro aggiornamenti affinché siano efficaci. Su questo fronte l'agenzia europea per il farmaco (Ema) sta valutando la domanda di autorizzazione della versione adattata di Spikevax, il vaccino di Moderna mirato alle sottovarianti Omicron Ba4 e 5
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Nello specifico, le sottovarianti di Omicron 5 che al momento sembrano preoccupare di più sono queste: Centaurus (come stata chiamata BA.2.75), Chiron (BA.2.75.2) e Cerberus (BQ.1.1)
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Secondo quanto riferito dall’università di Pechino, “BA.2.75.2 (Chiron) è il ceppo più evasivo testato e solo BQ.1.1 (Cerberus) potrebbe essere paragonabile". Gli esperti stanno perciò ragionando sulla capacità protettiva di booster mirati a Omicron 5, spiegando che in prospettiva la progettazione di vaccini e monoclonali ad ampio spettro dovrebbe avere la massima priorità
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Nella campagna vaccinale autunnale ci sono già a disposizione nuovi vaccini bivalenti. Da settembre hanno infatti ricevuto il via libera di Ema le versioni aggiornate dei vaccini anti-Covid di Pfizer-BioNTech (Comirnaty) e di Moderna (Spikevax), efficaci contro Omicron
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Il 13 settembre è poi arrivato il via libera – sempre dell'Ema – anche per i preparati adattati contro le sottovarianti 4 e 5. Il comitato per i medicinali ad uso umano dell'Ema ha infatti raccomandato l'autorizzazione del nuovo vaccino "booster" messo a punto da Pfizer-Biontech contro il Covid adattato anche alle subvarianti Omicron Ba.4 e Ba.5, oltre al ceppo originario Sars-Cov-2. Come detto, è in corso la valutazione del prodotto Moderna

Per quanto riguarda l'Italia, lo scorso 23 settembre è stata firmata una nuova circolare da parte del ministero della Salute che autorizza e rende disponibili anche i vaccini per Omicron 4-5, oggi prevalente in Italia. Alcune settimane prima, il 7, erano stati invece autorizzati i vaccini bivalenti aggiornati su Omicron 1

La campagna vaccinale al momento è focalizzata sulle quarte dosi per i fragili e per gli over 60. Si concentra poi su chi, tra gli over 12, non ha fatto ancora la terza dose. Ma ora i vaccini saranno anche disponibili “su richiesta dell'interessato” come quarta dose per tutti gli over 12 che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni

La circolare del ministero della Salute sottolinea che “non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti disponibili, ritenendo che tutti possano ampliare la protezione contro diverse varianti e possano aiutare a mantenere protezione ottimale. Quindi, non si può scegliere quale vaccino fare fra i due bivalenti, Omicron 1 e Omicron 4-5

Tuttavia, in alcune regioni - come il Lazio - ogni punto vaccinale ha solo una tipologia: quindi, prenotando in un posto o in un altro, si sceglie in via indiretta anche il vaccino

Tornando alle varianti, l'epidemiologa dell'Oms Margaret Harris ha commentato: “Come altre sottovarianti di Omicron, hanno dimostrato di avere una gravità inferiore e una maggiore fuga immunitaria, in quanto gli anticorpi derivanti da infezioni o vaccinazioni passate non sono così efficaci contro di loro. Finora, però, il termine 'Omicron' rimane sufficiente per descrivere le loro conseguenze sulla salute pubblica”. Lo ha detto intervistata dall’agenzia di stampa Adnkronos

Il perimetro in cui si muovono queste sottovarianti, perciò, rimane quello di Omicron. "Tuttavia - aggiunge Harris - se si scoprisse che si comportano in modo molto diverso da Omicron e rappresentano un'ulteriore minaccia per la salute pubblica, rispetto a Omicron, prenderemmo in considerazione l'assegnazione di nomi greci e di chiamarle come varianti separate di preoccupazione"

La BQ.1.1 (Cerberus) è una sottovariante della Omicron BA.5 e al momento, fa sapere invece all'Ansa Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge di Napoli, nel mondo "si rileva un incremento pari allo 0,02% in generale e non si può ancora dire che sia specifica di una nazione". Guardando i dati delle sequenze depositate nella banca dati Gisaid è perciò "troppo presto per dire che BQ.1.1 è in grado di generare una nuova ondata"

Il genetista ribadisce però che "l'attuale 'liberi tutti' non va bene: le varianti si stanno muovendo, si sta generando solo la positività. Quanto queste varianti siano importanti dal punto di vista clinico, lo sapremo solo fra 15 giorni". E sottolinea l'importanza di dare maggiore attenzione alla proteina N: "Abbiamo dati sostanziali sul fatto che la nucleoproteina N sta mutando, dando un vantaggio al virus in termini di protezione". Quindi "sarebbe necessario aggiornare i test attuali per non rischiare che molti casi sfuggano alla diagnosi"

Intanto, secondo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana che va dal 28 settembre al 4 ottobre i contagi da Covid-19 hanno registrato un ulteriore balzo (+51,9%). Il commento del presidente Nino Cartabellotta: "La campagna vaccinale è sostanzialmente ferma"
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