Vaccino Covid per gli under 5, Pfizer chiede l'ok alla Fda

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In caso di approvazione si tratterebbe del primo vaccino, negli Usa, per questa specifica fascia di età e già entro la fine di febbraio o nei primi giorni di marzo, il vaccinostesso potrebbe essere pronto per le inoculazioni. Intanto, anche in Italia, dopo il picco avvento nei primi giorni del 2022, non accenna a diminuire il numero di bambini e ragazzi fino a 18 anni ricoverati per Covid in area medica o terapia intensiva

Il vaccino contro il Covid-19 prodotto da Pfizer e BioNtech, destinato ai bambini dai 6 mesi ai 4 anni, potrebbe essere disponibile negli Stati Uniti già entro la fine di febbraio o nei primi giorni di marzo. Lo hanno annunciato le stesse aziende confermando, in una nota ufficiale, di aver chiesto l'autorizzazione d'emergenza alla Food and Drug Administration (Fda). In caso di approvazione, si tratterebbe del primo vaccino negli Usa per questa specifica fascia di età.

I contagi e i ricoveri negli Usa

“Dall'inizio della pandemia più di 10,6 milioni di bambini sono risultati positivi al Covid-19 negli Stati Uniti, con i bambini sotto i 4 anni che rappresentano oltre 1,6 milioni di questi casi”, si legge nel comunicato. Inoltre, “i casi di Covid-19 segnalati e il relativo ricovero in ospedale tra i bambini è aumentato drammaticamente con la diffusione della variante Omicron, sempre negli Usa. Nella settimana terminata il 22 gennaio, per esempio, i bambini sotto i 4 anni hanno rappresentato il 3,2% del totale dei ricoveri a causa della malattia”. “Dato che i ricoveri dei bambini sotto i 5 anni a causa del Covid sono aumentati vertiginosamente, il nostro obiettivo comune con la Fda è quello di prepararci a futuri picchi legati alla presenza di varianti e fornire ai genitori un'opzione per aiutare a proteggere i loro bambini da questo virus”, ha commentato Albert Bourla, presidente e amministratore delegato, Pfizer. Nell’ambito della vaccinazione, “riteniamo che saranno necessarie tre dosi del vaccino per i bambini di età compresa tra 6 mesi e 4 anni per raggiungere livelli elevati di protezione contro le varianti attuali e potenziali future. Se vengono autorizzate due dosi, i genitori avranno la possibilità di iniziare una serie di vaccinazioni contro il Covid-19 per i propri figli, in attesa dell'eventuale autorizzazione di una terza dose”, ha poi aggiunto.

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La situazione in Italia

Intanto, nell’ultimo mese e tra i bambini da zero e 5 anni sono cresciuti, anche in Italia, i ricoveri tra area medica e rianimazione. Lo hanno riportato i dati forniti dall'Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi), rimarcando l'invito ai genitori a vaccinarsi per proteggere i più piccoli e a vaccinare i bimbi tra i 5 e gli 11 anni per i quali il vaccino è già stato approvato dall'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e dall'Aifa. Stesso iter che seguirà, come detto, il vaccino di Pfizer presentato all'attenzione della Fda. Per quanto riguarda il vaccino destinato ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni, hanno riferito gli esperti, si utilizzerà una dose pari ad un decimo di quelle usate per gli adulti e il ciclo comprenderà, inizialmente, due inoculazioni. Pfizer e BioNtech, nel frattempo, continueranno a testare l'efficacia di tre dosi dello stesso vaccino dal momento che, in base a quanto ha riferito una fonte al Washington Post, solo due inoculazioni non avrebbero indotto una risposta immunitaria sufficiente. Tornando al nostro Paese, dopo il picco avvento nei primi giorni del 2022, non accenna a diminuire il numero di bambini e ragazzi fino a 18 anni ricoverati per Covid in area medica o terapia intensiva. “Speravamo che a fine gennaio la curva cominciasse a calare, invece continuiamo a restare sul plateau con numeri praticamente stabili”, ha riferito il direttore generale dell'Ospedale Meyer di Firenze e presidente di Aopi, Alberto Zanobini.

La maggior parte dei ricoveri riguardano soggetti non vaccinati

Il trend dei ricoveri del mese di gennaio, proprio messo a punto da Aopi, ha mostrato dunque una situazione dei ricoveri sostanzialmente invariata per 4 settimane di fila. Al 10 gennaio i ricoverati tra bambini e ragazzi erano 212, al 17 gennaio erano 206, al il 24 erano 210 e il 31 ancora 210. “I numeri non sono allarmanti perché si mantengono stabili ma sono comunque rilevanti e sono maggiori rispetto alle precedenti ondate del virus”, ha aggiunto Zanobini. “Da settimane stiamo verificando un aumento progressivo dei pazienti ricoverati con Covid. Speriamo di essere arrivati al plateau ed anzi confidiamo che nei prossimi giorni, con l'aumento della percentuale di vaccinati nella fascia pediatrica, possa verificarsi l'attesa diminuzione del numero dei bambini ricoverati, come sta succedendo per gli adulti”, ha invece commentato Alberto Villani, direttore di pediatria generale presso l'ospedale Bambino Gesù di Roma. “Nel frattempo, è confermato che la maggior parte dei ricoveri riguarda pazienti non protetti dal vaccino o comunque non proteggibili, perché troppo piccoli. Ed è confermato anche che le forme più impegnative possono riguardare i soggetti con fragilità”, ha poi sottolineato ancora.

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