Giornata mondiale della meningite 2024, i sintomi e i dati sulla malattia in Italia
Salute e BenessereLa Giornata mondiale contro la meningite è stata istituita per diffondere una maggiore consapevolezza su questa malattia che provoca l’infiammazione le meningi. Gli ultimi dati disponibili documentano nel 2022 un incremento dell’incidenza delle forme di meningite infettiva da pneumococco e da emofilo
Il 24 aprile si celebra la Giornata mondiale contro la meningite, istituita per diffondere una sempre maggiore consapevolezza su questa malattia, a bassa contagiosità, ma ad alta letalità, che provoca l’infiammazione delle membrane che rivestono il cervello, le meningi. Gli ultimi dati epidemiologici disponibili documentano nel 2022 un incremento dell’incidenza in Italia per due tra le tre principali forme di meningite infettiva, ovvero la forma da pneumococco e quella da emofilo. Ecco qual è l’incidenza di questa malattia in Italia e quali sono i suoi sintomi.
Cos'è la meningite
Come indicato in una nota del ministero della Salute, la meningite è un'infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Generalmente riconosce una causa infettiva, tuttavia esistono anche forme non infettive. La forma infettiva che può essere causata da virus, batteri e funghi o miceti. Mentre, quella virale, detta anche meningite asettica, è la forma più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell'arco di 7-10 giorni.
La forma batterica, invece, è più rara ma estremamente più grave e può avere anche conseguenze letali. La meningite da funghi o miceti si manifesta soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria e può rappresentare un pericolo per la vita. Il quadro clinico si aggrava quando alla meningite si associa la sepsi meningococcica, in questo caso nel paziente si possono osservare petecchie, insufficienze di più organi, grave ipotensione e shock settico.
Gli agenti patogeni della meningite infettiva
Il più temuto agente batterico della meningite infettiva è il meningococco. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. Altri agenti batterici causa di meningite sono lo pneumococco e l’emofilo. Perché avvenga il contagio è necessario essere a contatto stretto e prolungato con la persona malata. La meningite può colpire chiunque, ma è più frequente tra neonati e tra bambini nei primi anni di vita e nelle persone che hanno il sistema immunitario indebolito, come persone anziane o malate.
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I principali sintomi della meningite
I principali sintomi che caratterizzano la meningite sono: l'irrigidimento della parete posteriore del collo, febbre alta, convulsioni, mal di testa, nausea, vomito e sonnolenza. Nei neonati è possibile osservare anche un rigonfiamento nella fontanella anteriore. Nei bambini molto piccoli, inoltre, alcuni di questi sintomi possono non essere sempre evidenti. È utile in questi casi fare molta attenzione a segnali come lo scarso appetito, irritabilità, sonnolenza e febbre, che possono indicare una fase iniziale di meningite.
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I dati sulla meningite
I più recenti dati dell'Istituto superiore di sanità mostrano che, in Italia, nel triennio 2020-2022 l'incidenza della meningite da meningococco si è abbassata, seppur di poco, scendendo da 0,12 a 0,1 casi ogni 100mila abitanti. L'ultimo report, riferito al 2022, precisa che nel nostro Paese i casi da meningococco sono stati 57, mentre nel 2021 e 2020 ne erano stati segnalati 25 e 74 rispettivamente. Sempre nel 2022, sono stati registrati 1026 casi di meningite pneumococcica (nel 2021 e 2020 rispettivamente 489 e 501). “Rispetto al biennio 2020-2021 si è osservato un incremento dell’incidenza delle malattie invasive da pneumococco, aumentando da 0,8 casi (x 100.000 abitanti) a 1,74 nel 2022”, si legge sul rapporto dell’Iss pubblicato su Epicentro. “Questo incremento è probabilmente dovuto all’allentamento delle misure restrittive applicate per contenere la diffusione di Covid-19, associato anche a una più efficiente notifica dei casi”. Quanto ai casi da emofilo, nel 2022 ne sono stati segnati 188 in tutta la Penisola. Dato in rialzo rispetto ai casi diagnosticati nei due anni precedenti: 76 nel 2020 e 68 nel 2021.
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