Vaccino Covid, ecco perché Massimo Cacciari ha fatto la terza dose: l’intervista

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Ascoltato dal quotidiano “La Repubblica”, l’ex sindaco di Venezia, filosofo e tra i fondatori della Commissione Dubbio e Precauzione (DuPre), ha spiegato i motivi per cui si è vaccinato con la dose “booster”. “Ognuno di noi, poi, può avere opinioni diverse sulle cause di questa situazione di emergenza, in tutti i campi, e sulle sue prospettive politiche. Mi sono vaccinato e mi sarei vaccinato ugualmente senza questa politica accentratrice, paternalistica, semi-autoritaria”, ha detto

Vaccinato con la terza dose ma critico “nei confronti di uno Stato considerato ipocrita perché, di fatto, impone l'obbligo vaccinale senza assumersene le responsabilità”. Così un articolo apparso sul quotidiano “La Repubblica” racconta la scelta di Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, filosofo e tra i fondatori della Commissione Dubbio e Precauzione (DuPre). “Ognuno di noi, poi, può avere opinioni diverse sulle cause di questa situazione di emergenza, in tutti i campi, e sulle sue prospettive politiche. Mi sono vaccinato e mi sarei vaccinato ugualmente senza questa politica accentratrice, paternalistica, semi-autoritaria”, ha detto nel corso dell’intervista con il giornale.

La gestione politica dell’emergenza

Cacciari, dunque, ha spiegato di non giudicare il vaccino in quanto tale, piuttosto la gestione politica paternalistica del periodo emergenziale. “Non critico l'automobile perché c'è un codice della strada pazzo”, ha sottolineato. “Il giudizio sul vaccino e la sua utilità non c'entra nulla con quello sugli strumenti adottati per combattere il Covid e meno ancora sulla politica sanitaria di questo governo e di quelli passati”, ha poi aggiunto nel corso dell’intervista. A proposito dell’obbligo vaccinale per gli over 50, di recente introdotto nel nostro Paese, il filosofo ha spiegato di “non ritenere affatto ‘giusta’ questa legge”. Poi la sua tesi. “Personalmente posso obbedire in questo caso allo ius positum che, come i giuristi sanno o dovrebbero sapere, mai ha a che fare con la ‘giustizia’ perché esso non mi obbliga a offendere altri né a costringerli ad alcunché. Nel mio caso, come ho detto, non avevo bisogno di nessuna legge per andare a vaccinarmi”, ha chiarito. “Decreti e leggi che si sono susseguite in questi due anni, senza tenere alcun conto dello stato generale della salute del Paese, sono, a mio avviso, un clamoroso esempio di occasionalismo giuridico-politico, e continuerò a criticarle”, ha detto. Ma in questo “non c'entra nulla il vaccino”.

Cos’è la Commissione DuPre

Cacciari, come detto, è uno dei fondatori della “Commissione DuPre”, un movimento nato recentemente di cui è portavoce Carlo Freccero. La stessa “Repubblica”, spiegava che ne fanno parte oltre all’ex sindaco di Venezia, anche Giorgio Agamben e Mariano Bizzarri. In totale il manifesto è stato sottoscritto da 22 persone, otto filosofi, otto scienziati e sei giuristi.  “Collaboro a un centro di contro-informazione che rende disponibile, come può, la straordinaria massa di documenti, relazioni scientifiche e testimonianze sulla pandemia che non trovano alcun spazio nei media, soprattutto italiani”, ha detto Cacciari a proposito della Commissione. Sottolineandone la natura, anche in riferimento alla possibilità che l’obbligo vaccinale venga esteso per tutti. “Non vi pare che la solennità del caso contemplasse veri dibattiti parlamentari, una vera azione legislativa? Non vi pare che il rimando alla dignità della persona implichi una informazione completa, anche dei rischi, che è mancata in toto? E non vi pare che nell'applicazione di queste norme emergano colossali problemi di disparità di trattamento e discriminazioni tra cittadini? Dunque, proprio e anche per questi motivi il Centro DuPre si è formato, per dar voce, scientificamente e giuridicamente fondata, alla critica dell'obbligo così imposto”, ha spiegato il filosofo.

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