Lo ha dichiarato Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. "Ci sono 4 milioni di ultra 50enni" non vaccinati "e tutti i bambini sotto i 5 anni. Parliamo di 10 milioni di persone suscettibili al virus", ha aggiunto
L'andamento dell'epidemia di Omicron, l'importanza della vaccinazione anti-Covid e l'impatto dei non vaccinati sulla corsa del coronavirus. Sono alcuni dei temi affrontati da Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in un'intervista al Corriere della Sera. Secondo il farmacologo "sarebbe giusto introdurre l'obbligo vaccinale dai 5 anni in su" per cercare di frenare la corsa del coronavirus Sars-CoV-2 e in particolare delle due varianti che al momento "convivono in Italia": Delta e Omicron.
"Una terza, individuata nel Sud della Francia (lhu), potrebbe arrivare a complicare ulteriormente il quadro", avverte Garattini, per poi sottolineare: "In questo momento non sappiamo quanti dei contagi, dei ricoveri e dei decessi per Covid vadano ascritti a Delta o a Omicron. L'incertezza non consente di fare previsioni sul raggiungimento del picco e la successiva discesa dei casi". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Garattini: "In Italia 10 milioni di persone non sono protette dal Covid"
Secondo il presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri è inoltre importante riflettere "sull'impatto dei non vaccinati" sull'andamento della pandemia di Covid-19 in Italia. Tra loro, ha sottolineato, "ci sono 4 milioni di ultra 50enni e tutti i bambini sotto i 5 anni. A costoro vanno aggiunti i soggetti che per vari motivi, nonostante l'immunizzazione, non sviluppano una risposta immunitaria sufficiente per la protezione dalla malattia (circa il 10%)". "Facendo un calcolo un po' a spanne, parliamo di 10 milioni di persone suscettibili al virus in Italia. Non sappiamo quanti di loro abbiano avuto un'infezione asintomatica e quindi, pur senza lo status ufficiale di guariti, godano di una certa protezione", ha aggiunto.
"Gli Stati proteggano le aree a basso reddito"
Quali sono le cose più urgenti oggi? Secondo il farmacologo bisogna spingere con le vaccinazioni anti-Covid, introducendo l'obbligo dai 5 anni in su, "sequenziare molto di più il virus per avere un quadro preciso della diffusione di Omicron e cogliere immediatamente l'eventuale arrivo di nuove varianti" e "mantenere le protezioni personali ed evitare possibili occasioni di contagio". "C'è poi un impegno fondamentale che spetta agli Stati e alle istituzioni: proteggere le aree a basso reddito", ha aggiunto, per poi sottolineare come in Africa sia vaccinato con ciclo completo solo il 9,5% della popolazione. "Se continuiamo a far circolare il virus si formeranno altre varianti che, con lo spostamento di persone, arriveranno anche nei Paesi con coperture vaccinali elevate. Lo stiamo già vedendo", ha avvertito Garattini.