
Vaccino Covid, terza dose: quando farla e quanto protegge da variante Omicron
Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), per arginare la diffusione del nuovo ceppo di coronavirus è bene prenotarsi in fretta per la dose addizionale. Quando inizia a produrre i suoi effetti e cosa succede in caso di vaccinazione eterologa: cosa sappiamo

Mentre aumenta il numero di italiani che hanno ricevuto la terza dose di vaccino contro il Covid-19, iniziano ad arrivare i primi dati sulla protezione che i farmaci forniscono contro la variante Omicron
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Quando prenotarsi per la terza dose, somministrabile a partire dal quinto mese successivo alla seconda, per non rischiare di essere scoperti dalla protezione vaccinale? In fretta, spiega a Il Messaggero Massimo Andreoni (in foto), direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e dell’Unità operativa di Malattie infettive di Roma Tor Vergata
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La terza dose raggiunge il massimo della sua efficacia entro 10 giorni o due settimane dalla sua somministrazione, dice Andreoni. Già dopo due o tre giorni, invece, inizia a innescare una risalita nel titolo anticorpale
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La variante Omicron, secondo una ricerca dell'Imperial College di Londra, si conferma molto più contagiosa della Delta. Dallo studio è emerso che il suo rischio di reinfezione è di 5,4 volte in più rispetto alla variante al momento prevalente
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Anche per questo, più in fretta si riuscirà a coprire con terza dose la maggioranza della popolazione, meglio si riuscirà ad arginare la diffusione della variante Omicron
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Sull’efficacia specifica dei vaccini contro il nuovo ceppo, Andreoni dice che “il problema è che con la variante Omicron si può avere una protezione leggermente ridotta”. Se il vaccino Pfizer, ad esempio, contro le varianti Delta e Alpha riusciva a ottenere un’efficacia del 95%, contro Omicron la percentuale scende “intorno al 70-75%”, dice Andreoni
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Intanto il report esteso dell'Istituto Superiore di Sanità, segnala che analizzando il tasso di decesso nella fascia di età over80 nel periodo 22/10-21/11, nei non vaccinati (153 per 100.000) è circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 150 giorni (18 per 100.000) e 45 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 per 100.000). Inoltre dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale "l'efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 73% a 35%"

Per le terze dosi in Italia i vaccini che vengono utilizzati sono quelli a mRna, prodotti dalle aziende farmaceutiche Pfizer-BioNtech e Moderna

A molti italiani, durante la prima fase della campagna vaccinale, erano stati somministrati i farmaci a vettore virale, prodotti da AstraZeneca e Johnson&Johnson. Anche per la loro terza dose vengono utilizzati i vaccini a mRna. Si parla in questi casi di vaccinazione eterologa

“In linea di massima”, spiega Andreoni, la vaccinazione eterologa “tende a dare una maggiore risposta” rispetto alla non eterologa (omologa)

Tuttavia, secondo il ricercatore, non è il caso di consigliarla a tutti: cambiare tipologia di vaccino può provocare effetti collaterali diversi rispetto a quelli causati dalle prime due dosi