
Omicron, dove è stata trovata la percentuale di diffusione maggiore e chi sequenzia di più
L’Europa è alla prese con un’altra ondata di coronavirus, alimentata dalla nuova variante. In Italia è stata trovata nello 0,6% dei tamponi analizzati, nel Regno Unito rappresenta il 2,9%, in Olanda il 5,1%. Ma i vari Stati non la cercano allo stesso modo: in Uk i tamponi sequenziati nell’ultimo mese sono quasi 173mila, nel nostro Paese circa 4.300

La quarta ondata di coronavirus sta interessando l’Europa: i casi sono in aumento quasi ovunque, spinti anche dalla variante Omicron
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Considerando i tamponi analizzati, la variante Omicron è allo 0,6% in Italia
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La percentuale di diffusione di Omicron nei diversi Paesi, considerando i tamponi analizzati
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Tra gli altri Paesi, quindi, Omicron rappresenta il 5,1% dei tamponi sequenziati in Olanda, il 3,5% in Spagna, il 2,9% nel Regno Unito
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Non tutti i Paesi, però, cercano la variante Omicron allo stesso modo, ma ci sono delle differenze nel numero di tamponi che vengono sequenziati
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Nel Regno Unito, ad esempio, i tamponi sequenziati nell’ultimo mese sono quasi 173mila, in Italia sono oltre 4mila, In Spagna poco meno di 2mila

Il confronto tra Italia e Damimarca

Omicron, intanto, si conferma molto più contagiosa di Delta. Secondo una ricerca dell'Imperial College di Londra, il suo rischio di reinfezione è di 5,4 volte in più rispetto alla variante al momento prevalente. Lo studio non ha trovato prove di una maggiore gravità della malattia. Un dato che però fa riflettere è il fatto che la protezione dei vaccini nei confronti di Omicron sia inferiore, oscillando per quanto riguarda le due dosi da 0 al 20% contro la malattia sintomatica, e per la dose booster dal 55 all'80%

La variante Omicron, secondo la ricerca, elude quindi in gran parte l'immunità data dall'infezione passata o data dalle due dosi di vaccino. Per questo i vari Paesi spingono sulle terze dosi: il Regno Unito è al 38%, l’Italia al 22%

Il confronto tra la situazione nel Regno Unito, uno dei Paesi che per primo ha fatto i conti con la quarta ondata, e l’Italia