
Covid in Italia, migliora andamento pandemia. Un contagio su 4 tra under 18
Tutte le Regioni italiane hanno indicatori da zona bianca. A livello nazionale, secondo i dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, scende l'incidenza dei nuovi positivi ogni 100mila abitanti e il tasso di occupazione negli ospedali, sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva. Riapertura delle scuole: il 20% dei nuovi casi si registra tra minorenni

Migliora l’andamento della pandemia da coronavirus in Italia. Lo dimostrano i dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicati alla fine della scorsa settimana
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GLI INDICATORI – Segnali positivi arrivano dall’analisi degli indicatori del contagio. La media quotidiana di nuovi positivi passa da circa 4.200 a 3.700 casi segnalati, in discesa del 16,5% rispetto alla settimana precedente
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In diminuzione anche il tasso di occupazione dei letti in ospedale, sia nei reparti di terapia intensiva (in discesa dal 6 al 5%) che in quelli ordinari (dal 7 al 6%)
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Tutte le Regioni hanno parametri da zona bianca, inclusa la Sicilia, che al momento rimane l’unico territorio in fascia gialla: incidenza dei casi sotto le 50 unità ogni 100mila abitanti, occupazione dei letti sotto il 10% nelle terapie intensive e sotto il 15% nei reparti ordinari
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CONTAGI A SCUOLA – La maggior parte delle Regioni italiane ha riaperto le scuole lo scorso 14 settembre. A due settimane dal rientro in aula, si può tracciare un primo bilancio dell’effetto della ripartenza delle lezioni in presenza sulla curva del contagio

Negli scorsi 14 giorni, il 50% dei nuovi positivi al Covid-19 under 19 riguarda fasce di età al di sotto dei 12 anni: si tratta della popolazione per cui non è ancora arrivato il via libera alla vaccinazione. Guardando ai numeri complessivi, il 20% dei nuovi contagiati – un caso su quattro- è sotto i 18 anni

In particolare, si segnala un aumento dei contagi nella fascia tra i 3 e i 5 anni. Ricoveri in salita tra gli under 20, anche se le percentuali continuano a rimanere basse: 11,5% per i più piccoli e 0,9% per i teenager tra i 16 e i 19 anni

VACCINI – L’analisi dei numeri del contagio dimostra che i vaccini anti Covid prevengono l’infezione con un’efficacia all’88%. Cifre che salgono al 94% nel proteggere contro il ricovero in ospedale, al 96% contro i decessi e al 97% per gli ingressi in terapia intensiva

Nell’ultimo mese, i morti vaccinati sono diventati più numerosi di quelli non immunizzati, in particolare nelle fasce d’età più avanzate, dai 60 anni in su

In particolare, nella fascia di età over 80, si registrano 364 decessi tra persone che hanno completato il ciclo vaccinale, 17 tra chi ha ricevuto una sola dose e 338 tra i non vaccinati

L’Iss rassicura: quando le vaccinazioni raggiungono alti livelli di copertura tra la popolazione, si può verificare “l’effetto paradosso” per cui il numero di decessi risulta simile tra chi è vaccinato e chi non lo è

Tuttavia, il rapporto tra numero di nuovi positivi ogni 100mila abitanti – l’incidenza del contagio – è 10 volte inferiore tra i gruppi di soggetti vaccinati rispetto ai non immunizzati