
Iss, variante Delta è la più diffusa in Italia: "Fondamentale completare ciclo vaccinale"
Al fine di stabilire una mappatura del grado di diffusione delle varianti Voc (Variants of concern) che destano preoccupazione nel nostro Paese, l'Istituto ha condotto un'indagine per identificare i casi di infezione a esse riconducibili. I campioni sono stati analizzati tramite il sequenziamento genomico. I dettagli del report

La variante Delta è ufficialmente la più diffusa in Italia. A dirlo è il report dell’Istituto superiore di sanità (Iss): al 20 luglio la prevalenza della variante Delta era del 94,8%. “È da considerarsi predominate, avendo sostituito per la prima volta la variante Alfa”, si legge
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Al fine di stabilire una mappatura del grado di diffusione delle varianti Voc (Variants of concern) che destano preoccupazione in Italia, l’Iss ha condotto un’indagine per identificare i casi di infezione riconducibili a queste varianti
Il report dell'Iss sulle varianti in Italia
Il campione richiesto per l’indagine è stato selezionato dalle Regioni in modo casuale fra i campioni positivi garantendo una rappresentatività geografica e per fasce di età. I campioni sono stati analizzati tramite il sequenziamento genomico
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Tra le Voc, la variante Delta ha una prevalenza superiore al 94% ed è segnalata in tutte le Regioni. Di fatto va a sostituire la variante Alfa, ora presente solo al 3,2% in questa indagine rispetto al 57,8% dell’indagine precedente
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Il dato, atteso, è in linea con gli altri Paesi europei. La variante Delta è caratterizzata da una trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla variante Alfa, ed è associata a un rischio relativamente più alto di infezione in soggetti non vaccinati o vaccinati con una sola dose
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Tra le Variants of interest (Voi), la variante Eta non è stata segnalata in nessun territorio. La variante Theta è stata trovata in un caso in Sicilia

Il report Iss sottolinea che la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante. Per questo è necessario “continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la loro diffusione”

Il monitoraggio Iss evidenzia anche la necessità di accelerare i tempi per raggiungere “una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione”. Le due dosi di vaccino sono fondamentali per prevenire “ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta dalle varianti”

Per contenerne l’impatto, inoltre, è importante mantenere l’incidenza a valori che permettano il tracciamento della maggior parte dei casi positivi e, per quanto possibile, il sequenziamento per individuare il rapido diffondersi di varianti

"Anche contro la Delta il primo e più importante antidoto è completare il ciclo vaccinale. La vaccinazione riduce in modo significativo il rischio di contrarre infezione, di ospedalizzazione e morte e questo vale per tutte le fasce di età e per tutti i vaccini”, sottolinea Silvio Brusaferro

Inoltre, Brusaferro sottolinea come le due dosi di vaccino siano estremamente efficaci “nel ridurre anche le possibilità di contrarre l'infezione". "È necessaria la prudenza nei comportamenti, perché sono determinanti", ha aggiunto