Covid, Pregliasco: “In Italia impennata di casi per la variante Delta”

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Lo ha detto, nel corso di un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, il virologo dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto meneghino Galeazzi. “L’impennata di casi per la variante Delta, e Delta plus, ci sarà. Siamo solo indietro rispetto all’Inghilterra. Ma il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio”

Vaccinarsi tutti, il più possibile, perché, anche nel nostro Paese, “l’impennata di casi per la variante Delta, e Delta plus, ci sarà. Siamo solo indietro rispetto all’Inghilterra. Ma il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio”. Lo ha detto, nel corso di un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto meneghino Galeazzi. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

La situazione nel Regno Unito

Allo stato attuale, ha riferito ancora Pregliasco, “le varianti individuate sono ormai 700, alcune hanno minime differenze, ma quelle preoccupanti sono 4. Altre sono sotto osservazione”. E proprio la variante indiana, la Delta, che mescolata a quella sudafricana è diventata anche Delta plus, “è più contagiosa e un po’ più cattivella”, delle altre. A preoccupare maggiormente, i dati provenienti dal regno Unito dove proprio questa mutazione del virus, importata dall'India nei mesi scorsi, sta riguardando il 95% del totale dei nuovi casi. A certificarlo, i dati pubblicati dalla Public Health England (Phe), una struttura del servizio sanitario nazionale. “In Inghilterra, che è stata la prima ad aprire tutto e lasciare il virus a briglia sciolta, la variante sta causando 15 mila casi al giorno. Ma i morti sono tra i 10 e i 20. Non la media di 300 al giorno come in passato”, ha commentato ancora il virologo.

Sintomi e possibili bersagli della variante

Ma cosa aspettarsi da questa variante e quali sono i sintomi percepiti da chi diventa positivo? E’ lo stesso esperto, a fare chiarezza. Si tratta, all’incirca, degli stessi sintomi già conosciuti e legati al coronavirus, “ma non c’è più la perdita dell’olfatto e sono più frequenti i casi gravi”, ha detto Pregliasco. Ad infettarsi potrebbero essere anche le persone già vaccinate, “ma chi ha fatto già le due dosi rarissimamente ha degli effetti gravi. Per questo l’invito, ancora più intenso, è quello di vaccinarsi”, ha sottolineato il virologo. Le mascherine, almeno nei luoghi chiusi, possono rapresentare ancora un valido schermo. “Israele, dove la variante Delta sta aumentando i contagi, già paventa di rimetterle. Un manuale non c’è. Però è difficile gestire le mascherine all’aperto. Almeno manteniamole al chiuso”, ha concluso l’esperto.

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