Covid, via libera dell'Ema ad AstraZeneca. Draghi: "Riprendiamo vaccinazione"

Salute e Benessere

Arrivato l'ok dell’Agenzia europea per i medicinali dopo gli stop precauzionali in alcuni Stati in seguito ad alcuni casi sospetti di trombo-embolie: "Escludiamo relazioni tra casi di trombosi" e il siero, ha detto la direttrice Emer Cooke. "Eventi avversi rari sono inferiori a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata". Il premier annuncia la ripresa delle somministrazioni dalle 15 del 19 marzo. Il gruppo anglo svedese in una nota: "Accolte con favore le conclusioni"

Via libera dell'Ema al vaccino Astrazeneca (TUTTE LE RISPOSTE DELL'EMA). È "sicuro ed efficace" e "non può essere associato a un aumento di eventi tromboembolici", ha affermato Emer Cooke, direttrice esecutiva dell'Agenzia europea del farmaco. Il parere dell'Ema è stato illustrato in un'attesa conferenza stampa dal quartier generale di Amsterdam dell'agenzia, dopo lo stop cautelativo alle somministrazioni in numerosi Paesi europei, Italia inclusa, in seguito ad alcuni casi sospetti di trombo-embolia. Per la commissione clinica dell'Ema "i  benefici - ha proseguito la direttrice Cooke - sono superiori ai rischi". Tuttavia non può essere escluso un legame con i rari casi tromboembolici e perciò occorre avvertire di queste possibilità, ha spiegato Cooke, che ha ricordato che "sono stati riportati 25 casi" di eventi tromboembolici rari "su 20 milioni di vaccinati" con AstraZeneca. Durante la conferenza è stato spiegato che il foglietto illustrativo del vaccino sarà "aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali". Il gruppo anglo-svedese in una nota: "AstraZeneca accoglie con favore le conclusioni dell' Ema e dell'agenzia britannica del farmaco (Mhra) sulla sicurezza del suo vaccino" (LO SPECIALE VACCINI - L'ALGORITMO CHE STIMA QUANDO SI VERRÀ VACCINATI). In Italia il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che le vaccinazioni con AstraZeneca riprenderanno il 19 marzo: "Il governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell'Ema sul vaccino di AstraZeneca. La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile".

"Ulteriori approfondimenti su eventi avversi rari"

"Lanceremo ulteriori approfondimenti", ha proseguito la direttrice Cooke "per capire di più" riguardo agli eventi avversi rari segnalati dopo la vaccinazione con Astrazeneca. In ogni caso, ha spiegato il presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza) Sabine Straus, i casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca "sono inferiori" a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata. "La commissione sulla sicurezza dell'Ema non ha trovato prova di problemi di qualità o sui lotti", ha precisato poi Straus. Sull'aggiornamento del foglietto illustrattivo, Straus ha spiegato: "Ci sono ancora alcune incertezze, abbiamo visto alcuni casi molto rari" ed abbiamo "raccomandato di aggiungere un'avvertenza, in modo che questa informazione sia resa nota ai medici e al pubblico" (COVID: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI).

 

"Ora gli Stati hanno le informazioni per decidere"

"Molti Stati membri stavano aspettando il risultato di questa revisione sulla sicurezza" del vaccino AstraZeneca, ha aggiunto la direttrice Cooke. "Hanno indicato che ciò che l'Ema fa dal punto di vista scientifico è molto importante per loro per prendere una decisione su come continuare con le vaccinazioni. Oggi stiamo mantenendo la nostra promessa". E ha aggiunto: "La nostra responsabilità è di giungere a una conclusione circa il fatto che i benefici superino o meno i rischi in modo che possano prendere una decisione informata e aumentare la fiducia nel vaccino". La direttrice dell'Ema ha quindi concluso: "Dobbiamo continuamente ricordarci in quale situazione ci troviamo, in questa pandemia. Abbiamo vaccini sicuri ed efficaci, li dobbiamo usare".

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Riprendono le vaccinazioni in Europa, ancora ferme Norvegia e Svezia

"La sicurezza dei vaccini è fondamentale e accogliamo con favore le decisioni delle autorità di regolamentazione che affermano il beneficio che il nostro vaccino può rappresentare nel fermare la pandemia", ha detto Ann Taylor, Chief Medical Officer di AstraZeneca, sottolineando di avere fiducia nel fatto che le vaccinazioni possano riprendere Europa. Oltre all’Italia, che riprende le vaccinazioni con AstraZeneca dalle 15 del 19 marzo, anche altri Paesi hanno annunciato la loro intenzione di ricominciare. In Francia le somministrazioni sono già riprese da questo pomeriggio, e domani si farà vaccinare il premier Jean Castex. Il 19 marzo dovrebbe ripartire anche la Germania: "Il nostro obiettivo è che già domani durate la giornata si possa ricominciare a vaccinare con AstraZeneca", ha detto il ministro della Salute Jens Spahn. Stessa data per la Bulgaria, ha annunciato il direttore dell'Agenzia bulgara del farmaco Bogdan Kirilov. La ministra della Sanità spagnola, Carolina Darias, ha annunciato invece che il Paese iberico riprenderà la somministrazione del vaccino mercoledì prossimo. Norvegia e Svezia ritengono tuttavia prematuro riprendere le vaccinazioni e rimandano di almeno una settimana la decisione in merito. "La vaccinazione con AstraZeneca rimarrà sospesa fino a quando non avremo un quadro completo della situazione", ha detto in conferenza stampa il direttore dell'Istituto di salute pubblica norvegese Camilla Stoltenberg.

L’Oms a favore

Intanto l'Oms ha ribadito che "il numero di eventi gravi verificatisi a seguito di vaccini contro il Covid-19 è stato estremamente basso rispetto ai milioni di inoculati. È importante che le campagne di immunizzazione continuino". Sulla stessa linea il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù. "Il rapporto rischi-benefici per il vaccino di AstraZeneca è nettamente a favore dei benefici", ha evidenziato.

I casi di trombosi in Europa

Nel Regno Unito, i casi di trombosi cerebrale più rari individuati sono stati tre su oltre 11 milioni di persone sottoposte al siero di Oxford, "nessuno dei quali mortale". Si tratta di casi analoghi ai 7 segnalati per primi in Norvegia e poi a quelli in Germania, la cui comparsa ha indotto l'effetto a catena dello stop alle immunizzazioni. Per gli esperti britannici, che in queste ore si confrontano con i colleghi dell'Ema, la quota è talmente bassa da suggerire "una coincidenza e non un rapporto di causa effetto".

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Scontro Ue-Uk su export 

Nel mentre l'Ue si prepara ad una nuova stretta sull'export dei vaccini verso il Regno Unito. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen si è detta pronta ad "usare ogni strumento" per ottenere reciprocità e proporzionalità nelle esportazioni degli immunizzanti. "Siamo nella crisi del secolo, occorre accelerare" con le inoculazioni. E sul banco degli accusati è ancora una volta Londra, che rigetta tutti gli addebiti. Dagli stabilimenti nell'Unione sono stati esportati 41 milioni di dosi a 33 Paesi, in particolare 10 milioni al Regno Unito, primo Stato in termini di export di vaccini e territorio in cui sorgono due degli stabilimenti di AstraZeneca, che da contratto dovrebbero produrre per i 27. Ma dei 180 milioni di dosi pattuite entro giugno ne arriveranno solo 70. "Serve reciprocità. Non sta tornando indietro nulla all'Ue", ha avvertito Von der Leyen, sottolineando che "se la situazione non cambierà" in tempi rapidi, Bruxelles valuterà se collegare l'autorizzazione all'export al "livello di apertura" degli altri Paesi. 

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Il Regno Unito: “Stiamo rispettando impegni”

"Tutte le opzioni sono sul tavolo. Dobbiamo garantire che gli europei siano vaccinati al più presto", ha messo in guardia la presidente, lasciando intendere che sul tavolo c'è anche l'articolo 122 dei Trattati, una clausola che permette l'introduzione di misure di emergenza nel caso di serie difficoltà nella fornitura di alcuni prodotti. Una "base legale" già usata da Bruxelles negli anni Settanta, durante la crisi petrolifera. Tutte ipotesi di cui la presidente parlerà con i leader al vertice della settimana prossima, e di cui si è già iniziato a discutere a livello di diplomazia, in Coreper. L'obiettivo Ue resta comunque di vaccinare il 70% degli europei entro l'estate, cioè oltre 200 milioni di adulti. Intanto Downing Street è tornata a respingere le accuse di restrizioni all'export. Il Regno Unito sta "rispettando il suo impegno", ha ribadito un portavoce, "ci aspettiamo che l'Ue" faccia altrettanto.

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