Lo riporta il monitoraggio realizzato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali del nostro Paese, aggiornato al 9 marzo. Rispetto a quanto rilevato in precedenza, ovvero il primo di marzo, la crescita rilevata è stata pari ad un +6%, essendo passati da quota 25% al 31%., superando in questo modo il livello oltre il quale risulta difficile poter assistere in maniera adeguata altri pazienti, non positivi al Covid
In Italia l'occupazione dei posti letto nelle terapie intensive da parte di pazienti positivi al Covid-19 torna a preoccupare, avendo superato la soglia critica del 30%. A sottolinearlo, il monitoraggio realizzato dall'Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, aggiornato al 9 marzo. Secondo gli esperti, a livello nazionale, le terapie intensive occupate da pazienti Covid arrivano adesso a toccare quota 31%, superando in questo modo il livello oltre il quale risulta difficile poter assistere in maniera adeguata altri pazienti, non positivi al Covid. Un dato, in particolare, fa riflettere: rispetto ai dati del primo marzo la crescita è stata pari ad un +6%, essendo passati dal 25% al 31%.
Il dettaglio a livello regionale
In particolare, proprio secondo il monitoraggio pubblicato online da Agenas, sono 11 in tutto le Regioni italiane che superano la cosiddetta soglia critica del 30%. Addentrandosi nel report, infatti, emerge come Abruzzo (41%), Emilia-Romagna (40%), Friuli-Venezia Giulia (34%), Lombardia (43%), Marche (44%), Molise (67%), Provincia Autonoma di Bolzano (39%), Provincia Autonoma di Trento (54%), Piemonte (36%), Toscana (36%) e Umbria (57%) segnalino, al momento, le situazioni più complesse.
L’aumento del numero dei posti letto
Ma non è tutto, perché gli esperti dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali segnalano anche l’aumento del numero dei posti letto nei reparti di malattie infettive, medicina generale e pneumologia occupati da pazienti positivi al Covid-19. Il valore nazionale, in questo particolare caso, tocca quota 35%, certificando un +5% rispetto al primo marzo, rimanendo comunque ancora sotto la soglia critica, definita tale a quota 40%. Per quanto riguarda questo ambito, a superare la soglia sono 7 Regioni italiane in tutto, stando agli ultimi dati aggiornati. Si tratta di Abruzzo (45%), Emilia-Romagna (47%), Lombardia (46%), Marche (54%), Molise (45%), Piemonte (42%) e Umbria (51%).