
ReiThera, cosa c'è da sapere sul vaccino anti-Covid italiano
L'Aifa ha dato l'ok alla fase 2 della sperimentazione, dopo una fase 1 che ha evidenziato l'efficacia in oltre il 90% dei pazienti dei test e la possibilità di ottenerla con una sola dose. Il vaccino sfrutta la tecnica del vettore virale e si basa su un adenovirus di gorilla. L'autorizzazione è prevista per settembre con una produzione di 100 milioni di dosi all'anno

È tutto italiano il vaccino contro il Covid di ReiThera, azienda di biotecnologie di Castel Romano, che ha compiuto un altro passo importante: finito lo studio di Fase 1, parte ufficialmente la fase 2 dopo l'ok dell'Iss e dell'Aifa, con l'auspicio di terminare la sperimentazione entro l'estate
Covid, da Iss e Aifa ok a fase 2 per vaccino ReiThera
L’approvazione è prevista intorno a settembre e la produzione stimata è di 100 milioni di dosi l’anno
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La fase 1 ha dimostrato come il GRAd-COV2 (questo il nome ufficiale del vaccino) è stato ben tollerato e ha generato gli anticorpi in oltre il 90% dei pazienti
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Il vaccino è sviluppato da ReiThera, con il sostegno del Governo, del Consiglio nazionale delle ricerche e della Regione Lazio, a cui si aggiunge l'intervento di Invitalia che a fine gennaio ha annunciato lo stanziamento di 81 milioni di euro
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La fase 1 è stata condotta con test su 90 volontari, autorizzati dall'Aifa e realizzati all'ospedale Spallanzani di Roma e al Centro Ricerche Cliniche Verona
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La sperimentazione di fase 1 è stata effettuata su 90 volontari suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni. Ciascun gruppo è stato suddiviso in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuna delle quali viene somministrato un diverso dosaggio del preparato vaccinale
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Nella fase 2 si passerà da 90 volontari a circa 900, distribuiti in vari ospedali italiani. Due terzi riceveranno il vaccino, il resto invece il placebo
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Il vaccino ReiThera è basato su un adenovirus di gorilla - in maniera simile ai vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson, che però utilizzano quello di scimpanzé. L'adenovirus ha lo scopo di "trasportare" una sequenza di codice genetico che provoca la reazione del nostro sistema immunitario e lo spinge a sviluppare degli anticorpi

L'adenovirus di gorilla, a differenza di quelli umani, non viene riconosciuto immediatamente dal sistema immunitario umano e, dunque, ha tempo a sufficienza per compiere la sua "missione"

ReiThera è stata costituita nel 2014 da un gruppo di ricercatori italiani che avevano ideato l'utilizzo dell'adenovirus dello scimpanzé come "navicella" su cui innestare il materiale genetico necessario per realizzare vaccini contro malattie infettive come Epatite C, malaria, virus respiratorio sinciziale, ed Ebola

Sulla base di questa esperienza, ReiThera ha sviluppato il nuovo vettore virale, GRAd32, isolando un adenovirus di gorilla che negli studi preclinici ha indotto una forte risposta immunitaria, sia umorale che cellulare, contro le proteine veicolate, dimostrando inoltre un buon profilo di sicurezza

Successivamente è stato inserito al suo interno il gene della proteina S del SARS-CoV-2, il principale bersaglio degli anticorpi prodotti dall'uomo quando il coronavirus penetra nell'organismo. Una volta iniettato nelle persone, questo virus modificato, o meglio la proteina S che trasporta, provocherà la risposta del sistema immunitario dell'organismo, ovvero la produzione di anticorpi in grado di proteggere dal virus SARS-CoV-2