Covid Israele, il medico della task force sui vaccini a Sky TG24: “Ecco il nostro piano”
Salute e BenessereA parlarne è stato Arnon Shahar, medico della task force del piano vaccinale in Israele. “Da metà gennaio vediamo un calo del tasso della mortalità delle persone over 60 che si sono vaccinate: è una cosa importante”, ha spiegato
“Da metà gennaio vediamo un calo del tasso della mortalità delle persone over 60 che si sono vaccinate: è una cosa importante”. A dirlo, intervenendo a "Buongiorno" su Sky TG24, è stato il dottor Arnon Shahar, medico della task force del piano vaccinale in Israele.
L'efficacia contro la malattia
Dai dati, ha detto l’esperto, è stato possibile sottolineare come “più persone over 60 si vaccinano e meno ci si ammala, ed è una cosa importante", ha spiegato. "Abbiano visto che dopo sette giorni si verifica un’efficacia del 93% contro la malattia e non parliamo di essere portatori asintomatici”, ha quindi aggiunto l'esperto. Parlando, poi, di un altro dato significativo: "Il 7% di pazienti che possono ammalarsi di Covid-19 lo ha fatto in forma lieve rispetto alle persone che hanno fatto parte dei gruppi di controllo e che non si sono vaccinati".
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Più di due milioni di israeliani vaccinati con la seconda dose
"La velocità sta diventando il fattore meno importante, ma stiamo andando bene. Abbiamo vaccinato il 40-45% della popolazione. Ma attualmente la cosa importante che noi sottolineiamo è che già la settimana prossima prossima potremo fornite dati veri sull'efficacia di questo vaccino", ha detto ancora il medico israeliano. Ufficialmente e al momento, ha continuato, "abbiamo più di 6 milioni di dosi che sono state inoculate e più di 2 milioni di israeliani che si sono vaccinati con la seconda dose", ha spiegato. Tra i pazienti vaccinati, ha continuato Shahar, "anche i 16enni e i ragazzi fino ai 18 anni, con l'obiettivo di farli ritornare al liceo".
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La variante inglese in Israele
In questo momento in Israele, dove il vaccino usato al momento è solo quello prodotto da Pfizer, si sta verificando "una mega terza ondata di Covid, principalmente con la variante inglese" che sta interessando "quasi l’80% dei casi. Però, diversamente dagli altri mini lockdown, stiamo vedendo un calo dell'indice Rt e del tasso di persone che si ammalano gravemente", ha detto Shahar. "Nonostante l’aumento dei casi, il tasso delle persone ammalate severamente è rimasto più o meno uguale, non abbiamo intasato gli ospedali. Questo vuol dire due cose: che il lockdown è servito a qualcosa, ma anche che il vaccino sta funzionando”, ha raccontato
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L'importanza della logistica
Non tutto, comunque, è andato secondo i piani. "All'inizio abbiamo avuto un po' di problemi, potevamo anche andare al doppio della velocità”, ha riferito il medico responsabile della task-force del piano vaccinale anti-Covid in Israele. “La logistica è la chiave principale di questo piano vaccinale. Non ci siamo inventati niente, perché usiamo gli stessi sistemi elettronici che usavamo prima. Non tocchiamo carta e penna in tutto il piano vaccinale, è tutto in via elettronica".
I contatti con l'Italia
“Con umiltà dico che non abbiamo niente da insegnare all'Italia. Noi siamo lo specchio di quanto stiamo facendo", ha poi concluso Shahar, in riferimento ai rapporti con il nostro Paese. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, D’Amato, insieme al suo gruppo, ha contattato, ad esempio, Israele e "abbiamo mostrato cosa facciamo, in particolare in caso di ‘no show’, ovvero il modo in cui non sprechiamo vaccino se la gente non si presenta. Abbiamo costituito questa ‘panchina’ di vaccinati, da contattare immediatamente per farli venire”, ha spiegato l'esperto. “Qualsiasi cosa le possiamo offrire, la offriremo all’Italia. Vogliamo che l’Italia vada avanti col piano vaccinale e abbia successo. Diamo la nostra disponibilità a chi vuole".