
Covid, anticorpi monoclonali: quali sono autorizzati (anche dall'Aifa) e quali allo studio
I gruppi di ricerca che stanno lavorando allo sviluppo di cocktail efficaci contro la malattia sono una quindicina. Due quelli già in commercio, il cocktail della Regeneron e il farmaco di Eli Lilly, che ora hanno ottenuto il via libera anche dall'Aifa

Una quindicina i gruppi di ricerca in tutto il mondo stanno lavorando allo sviluppo di anticorpi monoclonali efficaci contro il Covid-19. Ma solo pochi hanno raggiunto una fase più o meno avanzata e due in particolare, il cocktail della Regeneron e il farmaco di Eli Lilly, sono gli unici in commercio, ora approvati anche dall'Aifa
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Regen-Cov è il cocktail di anticorpi monoclonali usato anche per Donald Trump. Prodotto dal colosso americano Regeneron, ha ottenuto la concessione per l'uso in emergenza negli Usa e in altri Paesi, compresa ora l'Italia (foto: IPA)
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Basato sugli anticorpi casirivimab e imdevimab, uno è stato isolato in un paziente di Singapore e un altro è stato ottenuto in laboratorio inserendo la proteina spike del coronavirus nell'organismo di un topo modificato genericamente per fornirgli un sistema immunitario umano (foto: IPA)
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I dati indicano che è in grado di ridurre la carica virale in modo significativo. Stando a quanto recentemente reso noto dall'azienda, Regen-Cov sarebbe in grado anche di ridurre il 50% il rischio di contrare l’infezione (foto: IPA)
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Questo ha aperto alla possibilità di usare questo cocktail come “vaccino passivo", in attesa di una maggiore disponibilità dei vaccini antiCovid. I dati, inoltre, indicano che il farmaco può allo stesso tempo ridurre la carica virale dei soggetti infetti (foto: IPA)
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Bamlanivimab è l'anticorpo monoclonale autorizzato per l’uso di emergenza come trattamento per i pazienti ad alto rischio, con Covid-19 da lieve a moderato, negli Stati Uniti e in altri Paesi nel mondo (compresa anche l'Italia, dopo l'ok dell'Aifa)
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Prodotto da Eli Lilly and Company, gli studi mostrano un'efficacia del 72% nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomatologia moderata

Uno studio condotto insieme ai National Institutes of Health (NIH) negli Usa inoltre suggerisce che il farmaco potrebbe prevenire circa l'80 per cento dei casi Covid-19 tra i residenti e il personale delle case di cura, riducendo i rischi di infezione tra il personale e gli anziani

Bamlanivimab ed etesevimab è la combinazione di anticorpi targata Eli Lilly che gli studi indicano essere in grado di ridurre il rischio di ricovero e morte per Covid-19 del 70%

Bamlanivimab ed etesevimab sono stati testati in pazienti ad alto rischio con recente diagnosi di Covid-19. Dai risultati emerge che sono anche in grado di ridurre la carica virale e accelerare la risoluzione dei sintomi

AZD7442, prodotta da Astrazeneca, è una combinazione di anticorpi monoclonali a lunga durata d'azione (Long Acting AntiBody, LAAB) che imitano gli anticorpi naturali e hanno il potenziale per trattare e prevenire la progressione della malattia in pazienti potenzialmente infettati dal virus

Il prodotto della stessa casa farmaceutica che ha sviluppato insieme all’Università di Oxford il vaccino anti-Covid, può essere usato come intervento preventivo in ambienti pericolosi come comunità, ospedali, case di riposo, studentati perché il vantaggio è che ti dà anticorpi immediati. E' ancora in fase di studio e si spera possa essere disponibile tra marzo e aprile prossimi

A Toscana Life Sciences si sta lavorando al Monoclonal Antibody Discovery Lab di Siena sotto la supervisione di Rino Rappuoli (nella foto). Nei laboratori toscani sono stati selezionati anticorpi di persone guarite dalla malattia provocata dal coronavirus. I ricercatori hanno poi isolato quello più potente sulla base del quale è stato creato il farmaco che, si stima, possa entrare in commercio la primavera prossima

Allo studio ci sono molti altri anticorpi monoclonali, come quelli di nuova generazione a cui sta lavorando il genetista Giuseppe Novelli (nella foto) in collaborazione con l'Università di Toronto, che hanno la capacità di impedire al nuovo coronavirus di entrare nella cellula e infettarla. I test in laboratorio sono molto promettenti

Poi ci sono allo studio anche il VIR-7831 di Vir Biotechnology e GlaxoSmithKline, per il trattamento iniziale dei pazienti ad elevato rischio di ospedalizzazione e l’anticorpo monoclonale anakinra dell'azienda svedese Sobi che serve a bloccare a tempesta di citochine responsabili degli esiti gravi di Covid-19