Vaccino anti Covid, verso l'immunità nel mondo: ecco i Paesi sul podio
Israele, Regno Unito e Usa sono i primi tre per numero di persone che hanno ricevuto il farmaco. L’Ue soffre un ritardo nelle forniture ed è in atto un contenzioso con AstraZeneca anche per le dosi inglesi. Negli Stati Uniti si potrebbe arrivare all'immunità già a fine estate
La campagna vaccinale mondiale contro il Covid-19 vede al momento Israele, Uk e Stati Uniti ai primi tre posti della classifica per numero di vaccinati. Intanto l’Europa è alle prese con i ritardi nelle forniture e il via libera dell'Agenzia europea per i medicinali al farmaco AstraZeneca dovrebbe arrivare il 29 gennaio, ma il farmaco della compagnia anglo svedese è stato già autorizzato in Gran Bretagna
Lo speciale coronavirus
Il Regno Unito è stato il primo Paese occidentale ad avviare la campagna di vaccinazioni con il siero Pfizer/BioNTech e attende per la primavera 17 milioni di dosi del siero Moderna. Il premier britannico, Boris Johnson, rivendica che sia la "campagna più veloce in Europa”
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"Il contratto di fornitura con il governo britannico è stato firmato tre mesi prima di quello con la Ue”, ha sottolineato il numero uno di AstraZeneca, Pascal Soriot, replicando alle accuse di Italia e Ue per i ritardi nelle forniture
Vaccino anti Covid, scontro tra Ue e AstraZeneca
"Abbiamo avuto il tempo di prepararci. Oxford era già in stretto contatto con il governo britannico, si sono organizzati per tempo e hanno avuto una partenza lampo", ha spiegato l'Ad, assicurando che l'azienda sta lavorando "24 ore su 24, 7 giorni su 7 per risolvere i molti problemi di produzione” anche in Uk
Usa, Biden ordina altre 200 milioni di dosi di vaccino
Nel Regno Unito, quasi 6,9 milioni di persone (oltre il 10%della popolazione) hanno ricevuto la prima dose e circa 470mila sia la prima che la seconda. Il 75% degli ultra-ottantenni e tre quarti delle Rsa britanniche hanno ricevuto la prima dose, ha precisato il ministro della Salute, Matt Hancock
Vaccino anti Covid, quali sono le motivazioni dei ritardi
Le vaccinazioni sono già partite anche per i settantenni e per le persone vulnerabili dal punto di vista clinico. I vaccini attualmente somministrati sono quello di Pfizer/BioNtech e di Oxford/Astrazeneca, mentre quello di Moderna, approvato lo scorso 8 gennaio dall'agenzia del farmaco britannica, arriverà entro la primavera
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La campagna in Uk ha preso il via l'8 dicembre: il Regno Unito è stato il primo Paese al mondo ad aver utilizzato il vaccino Pfizer per una campagna di vaccinazione nazionale. Il 4 gennaio è stata invece somministrata la prima iniezione con il farmaco di AstraZeneca
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Il governo di sua Maestà si è fissato l'obiettivo di aver offerto la vaccinazione entro il 15 febbraio prossimo a tutti gli over 70, a tutte le persone vulnerabili e a tutti gli operatori sanitari e delle Rsa (circa 15 milioni di persone). Per l'autunno di quest'anno dovrebbe invece essere stata offerta la vaccinazione a tutti i cittadini
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Israele ha inoculato la prima dose a oltre 2,7 milioni di persone, il 30% della popolazione, mentre più di 1,3 milioni hanno ricevuto entrambi le dosi. In questi giorni sono stati vaccinati anche i giovani da 16 anni in su e molti bambini con altre patologie, anche se non ci sono evidenze scientifiche dell'efficacia del vaccino per questa categoria
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Israele ha pagato 315 milioni di dollari a Pfizer-Biontech e Moderna, assicurandosi poco più di 14 milioni di dosi. Secondo Kan news, il governo si è posto l'obiettivo di inoculare cinque milioni dei suoi 9,3 milioni di cittadini israeliani entro la fine di marzo
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Pfizer, che fornisce l'immunizzante che Israele sta già utilizzando per il suo programma di vaccinazioni di massa, riceverà 775 milioni di NIS (245 milioni di dollari). La maggior parte dei vaccini utilizzati per la campagna dovrebbero provenire da Pfizer
Moderna, che ha iniziato a fornire i suoi vaccini al Paese la scorsa settimana, riceverà 101 milioni di dollari. Netanyahu ha rivelato che Israele ha raggiunto un accordo con per 10 milioni di dosi del vaccino contro il coronavirus, inclusa una promessa di spedizioni di 400-700mila dosi ogni settimana
L'azienda Moderna ha promesso di fornire 6 milioni di dosi, sufficienti per vaccinare 3 milioni di persone. Israele ha ricevuto già due delle quattro spedizioni di Moderna, con circa 1 milione di dosi. Israele non è stato il primo Paese a stringere accordi con Pfizer, ma ci è riuscito dopo Stati Uniti e Corea
La campagna vaccinale in Isreale è cominciata il 20 dicembre. Il 9 era arrivata la prima consegna di 100mila dosi di vaccino Pfizer, stoccati in un centro nel deserto del Neghev in attesa dell’autorizzazione della FDA. Israele, inoltre, ha acquistato il vaccino anche da AstraZeneca e sta sviluppando un proprio progetto
Negli Usa, il presidente Joe Biden ha annunciato un potenziamento della campagna di vaccinazione nel suo Paese, con l'acquisto di 200 milioni di dosi aggiuntive dei sieri di Pfizer e di Moderna che dovranno essere disponibili per l’estate
In questo modo, ha spiegato il presidente, alla fine dell'estate o all'inizio dell'autunno, ci saranno abbastanza dosi di vaccino contro il Covid-19 per inoculare 300 milioni di americani, praticamente tutta la popolazione statunitense
"Preferisco avere un problema per il troppo vaccino” rimasto che non per dosi non sufficienti, ha sottolineato il presidente, spiegando che il farmaco sarà distribuito anche attraverso farmacie e nei centri vaccini della Federal Emergency Management Agency
Per quanto riguarda gli altri Stati europei, invece, il via libera dell'Ema al farmaco AstraZeneca dovrebbe arrivare il 29 gennaio. L'Ue ha firmato un accordo ad agosto per 300 milioni di dosi, con un'opzione per altri 100 milioni
Bruxelles sperava che, una volta data l'approvazione, la consegna sarebbe iniziata immediatamente, con circa 80 milioni di dosi in arrivo nelle 27 nazioni entro marzo. L'Ue ha anche ordinato 600 milioni di dosi Pfizer-BioNTech, già utilizzato
La settimana scorsa Pfizer ha annunciato pesanti tagli alle forniture a causa dei lavori per aumentare la capacità del suo impianto belga. In risposta, l'Ue ha minacciato le esportazioni dei vaccini prodotti in Europa, scatenando l'ira di Londra e anche la preoccupazione del Canada