Miozzo a Sky TG24: ritardi Pfizer non influiranno su richiamo, varianti virus preoccupano
Salute e BenessereLo ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nel corso di “Timeline”. “Dai dati che ci sono forniti dal commissario Arcuri, la seconda dose di vaccino pare essere garantita per tutti quelli che hanno già fatto la prima”, ha spiegato, affrontando poi anche il tema delle varianti del virus. “Preoccupano certo, soprattutto se guardiamo ai numeri di un Paese come l’Inghilterra che solo ieri ha fatto registrare 38mila casi e 1800 vittime”
“In base a quello che ha annunciato Pfizer, il problema è stato di fatto superato. E’ stato un problema transitorio, di carattere tecnico-logistico. Immagino che questo ritardo che si è accumulato possa essere recuperato nelle prossime settimane”. Sono queste le parole di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), intervenuto a “Timeline” su Sky TG24, a proposito dei ritardi che, nei giorni scorsi, hanno riguardato le consegne delle dosi di vaccino anti-Covid da parte di Pfizer. E che, come annunciato da un portavoce della Commissione Europea, “dalla prossima settimana torneranno al 100% delle dosi previste settimanalmente” per tutti gli Stati membri. In base “ai dati che ci sono forniti dal commissario Arcuri, la seconda dose di vaccino sarebbe garantita, anzi pare essere garantita per tutti quelli che hanno già fatto la prima. Quindi ho ragione di credere che Pfizer, come sembrerebbe aver dichiarato, è pronta a recuperare il ritardo che è stato un ritardo non di produzione ma di carattere logistico”, ha spiegato ancora Miozzo. (Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI - Pillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)
La preoccupazione per le varianti del virus
Secondo Miozzo a preoccupare attualmente sono le varianti del virus, “soprattutto se guardiamo ai numeri di un Paese come l’Inghilterra che solo ieri ha fatto registrare 38mila casi e 1800 vittime”, ha detto. “Se la fotografia è quella, è chiaro che ci sia preoccupazione. Indipendentemente dalle varianti, che saranno studiate dal nostro sistema sanitario, necessario è riuscire ad abbattere la curva e controllare i casi”, ha poi commentato ancora il coordinatore del Cts. “Se arriviamo a quel punto saremo in grado di affrontare anche il della tema varianti. In questo senso anche la campagna vaccinale è fondamentale”.
Chiudere le frontiere, “ipotesi risolutiva ma irrealizzabile”
In quest’ottica e per contrastare la diffusione delle varianti, secondo Miozzo “chiudere le frontiere sarebbe l’ipotesi risolutiva ma irrealizzabile”. “E’ come quando si dice che la soluzione migliore per combattere il Covid è fare il lockdown totale per 2 o 3 mesi”, ha aggiunto. “Certo che la chiusura delle frontiere sarebbe risolutiva ma viviamo in un meccanismo che ormai vede i Paesi interconnessi e abbiamo troppa dipendenza l’un l’altro. Altra cosa è, invece, immaginare che le persone che viaggiano lo facciano sottoponendosi ai tamponi”, ha detto.
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La situazione attuale dei contagi
“E’ difficile esprimere posizioni ottimistiche però dobbiamo anche guardare che ciò che stiamo osservando è frutto delle restrizioni dure di Natale”, ha spiegato ancora Miozzo, analizzando la situazione epidemiologica attuale nel nostro Paese. “Negli ultimi giorni la curva non è precipitata verso il basso, ma segnali di assestamento e di riduzione ci sono rimanendo però molto alto il numero delle vittime, che purtroppo non tende ad abbassarsi in maniera significativa”. Ciò significa, ha ribadito, “che l’epidemia è decisamente ancora fra di noi. Dobbiamo continuare a mantenere alta la guardia e quei comportamenti virtuosi che nostro malgrado abbiamo imparato ad avere”.
“La seconda ondata che si protrae”
Attualmente, ha proseguito Miozzo, “stiamo osservando la seconda ondata che si protrae. La terza ondata in questo momento non ha senso di essere definita. Non abbiamo mai smesso di avere la seconda, stiamo assistendo a un declino della seconda”, ha precisato. “Abbiamo tre Regioni in zona rossa, tra cui la Lombardia con i suoi 9 milioni di abitanti, abbiamo la maggior parte del territorio nazionale in zona arancione e 6 Regioni in zona gialla. Dobbiamo semplicemente sperare che i sacrifici portino dei risultati”, ha ribadito. “Uno strumento utile per il monitoraggio è il tampone rapido. Ha senza dubbio una sensibilità diversa, ma resta ottimo strumento di valutazione. Benché il tampone rapido abbia una sensibilità diversa dal tampone molecolare, resta un ottimo strumento di valutazione complessiva. Credo che se riuscissimo a incrementarne il numero faremmo una buona cosa”.
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Il ricorso al Tar della Lombardia
Miozzo, poi, si è espresso proprio sulla questione relativa al ricorso al Tar della Lombardia, recentemente dichiarata zona rossa: scelta definita da Attilio Fontana, governatore lombardo "fortemente, e ingiustamente, penalizzante". “Se il Tar dovesse decidere, innanzitutto lunedì o nei prossimi giorni comunque per una sospensiva, questo viene ribaltato nella dimensione politica, non è il Comitato Tecnico Scientifico ad avere ovviamente né il potere né la responsabilità e né la competenza di disquisire su una decisione del Tribunale Amministrativo Regionale”, ha detto il coordinatore del Cts. “Prenderemo atto, sentiremo le ragioni del ministro Speranza: saranno il ministro ed il Governo a dover dare le indicazioni più opportune sulla base di quelle che saranno le considerazioni che vengono fatte”, ha commentato.